Il paradiso delle Dolomiti straziato dal maltempo. Le terribili tempeste che nei giorni scorsi si sono abbattute in tutta Italia, hanno parzialmente distrutto uno dei patrimoni boschivi del nostro paese. Interi boschi sono stati sradicati e abbattuti dal vento. Dal Veneto al Trentino, migliaia di alberi sono stati strappati via
Il paradiso delle Dolomiti straziato dal vento e dal maltempo. Le terribili tempeste che nei giorni scorsi si sono abbattute in tutta Italia, hanno parzialmente distrutto uno dei patrimoni boschivi del nostro paese. Interi boschi sono stati sradicati e abbattuti dal vento. Dal Veneto al Trentino, migliaia di alberi sono stati strappati via. I danni ambientali sono senza precedenti.
L’eccezionale ondata di maltempo mostra i suoi tristi frutti. È una vera e propria strage di alberi.La cosiddetta provincia delle Dolomiti, quella di Belluno, è in ginocchio. Non va meglio nel vicentino dove è stata registrata una vera ecatombe per i boschi dell’Altopiano di Asiago. Scenario desolante anche in Trentino, dalla Val di Fiemme alla Val di Fassa. Distrutta anche la celebre foresta di Stradivari.
I tecnici del Patrimonio hanno condotto i primi sopralluoghi nelle zone boschive colpite dalla tempesta di lunedì sera. E la situazione è drammatica. I danni sono paragonabili solo a quanto avvenne con la Grande Guerra: tremila, si ritiene, gli alberi schiantatisi a terra o spezzati pari al 10% del patrimonio boschivo altopianese.
Dal confine orientale dell’Altopiano con Marcesina fino alla zona della Val d’Assa, i boschi sono distrutti e porteranno per decenni i segni delle raffiche di vento che si sono abbattute nell’ara.
Questa mattina alle 8 è stata raggiunta #Larzonei, frazione del comune di #Livinallongo del Col di Lana (#Belluno). Il varco sulla SR 203 è stato aperto da volontari e dagli operai del Comune. Il video ci è stato inviato dal sindaco di Livinallongo Leandro Grones pic.twitter.com/iyv6vHmQcE
— Tgr Rai Veneto (@TgrVeneto) 1 novembre 2018
“La piana di Marcesina non c’è più” sono le parole del sindaco di Enego, Ivo Boscardin. “Stiamo parlando di oltre mille ettari di boschi andati completamente distrutti. I danni all’ecosistema sono incalcolabili. Nemmeno la guerra aveva ridotto Marcesina così”.
Ecco le terribili immagini delle Dolomiti bellunesi:
In Val d’Assa, lungo la strada provinciale per Trento, la foresta si è piegata letteralmente piegata su se stessa. Stessa strage nella zona delle Melette e nel cuore dei boschi di Foza.
“Scene da bomba atomica. Sono stati vanificati cent’anni di ricostruzione boschiva e pianificazione forestale” ha detto l’assessore al patrimonio di Asiago, Diego Rigoni.
Migliaia di alberi abbattuti dal vento come bastoncini #Shangai. Questo in #Veneto e #TrentinoAltoAdige,
un disastro forestale oltre che frane, viabilità compromessa e danni da acqua e vento alle case. L’immagine è stata scattata da un nostro elicottero in ricognizione pic.twitter.com/xLmmt5l9AE— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) 1 novembre 2018
Distrutta anche la celebre foresta di Stradivari
Il vento ha sradicato in una manciata di ore un milione e mezzo di metri cubi di legname, secondo i tecnici dell’ufficio foreste della Provincia autonoma di Trento, più alberi di quanti ne possano tagliare tutti i boscaioli del Trentino in tre anni.
Le suggestive foreste di abete rosso, il tipico albero di Natale delle Dolomiti, sono state devastate da raffiche di vento che hanno superato i 120 kmh. Distrutto anche il Parco di Paneveggio, la celebre “foresta dei violini” in cui Stradivari sceglieva gli alberi migliori per i suoi strumenti.
Gravissimi danni anche all’Altopiano di Piné. Qui il vento ha soffiato a quasi 130 chilometri orari buttando giù un’intero bosco di tre ettari.
Un immenso patrimonio boschivo letteralmente strappato via dalla terra in poche ore.
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Francesca Mancuso