Che sia un bellissimo uomo lo sanno a tutti. Ma ciò che forse è poco noto di Leonardo Di Caprio è che ha scelto di sostenere la petizione del Wwf per il bando dell'avorio. L’attore americano, consigliere del WWF USA, ha lanciato ‘Hands Off My Parts - Giù le mani dalle parti del mio corpo", un’iniziativa che per una settimana metterà sotto i riflettori il commercio illegale di fauna selvatica, in particolare di rinoceronti, tigri e elefanti, che vengono uccisi a tassi allarmanti solo per le loro pelli, ossa, zanne, corna e altre parti.
L’uomo che salvava gli elefanti. Che sia un bellissimo uomo lo sanno a tutti. Ma ciò che forse è poco noto di Leonardo Di Caprio è il fatto che sostenga la petizione del Wwf per il bando dell’avorio. L’attore americano, consigliere del WWF USA, ha lanciato “Hands Off My Parts – Giù le mani dalle parti del mio corpo”, un’iniziativa che per una settimana metterà sotto i riflettori il commercio illegale di fauna selvatica, in particolare di rinoceronti, tigri e elefanti, che vengono uccisi a tassi allarmanti solo per le loro pelli, ossa, zanne, corna e altre parti.
A sostegno di questo sforzo Di Caprio ha inviato una mail personale ai sostenitori del WWF e alle celebrità incoraggiandoli a partecipare alla campagna e firmare la petizione. “Questi animali vengono uccisi ogni giorno per nutrire una crescente domanda delle diverse parti del loro corpo. Intere popolazioni rischiano di essere spazzate via se non si prendono provvedimenti immediati per fermare questo commercio illegale. Per questo insieme al WWF invitiamo il governo thailandese a mostrare la propria leadership per la conservazione degli elefanti fermando il mercato dell’avorio prima che il paese ospiti l’importante summit di 177 nazioni sul commercio di specie selvatiche del prossimo mese di marzo“, ha detto DiCaprio.
Già, perché è la Thailandia il nodo cruciale del più grande mercato d’avorio non regolamentato del mondo, dove si sfrutta una scappatoia legale che permette la vendita di avorio proveniente dagli elefanti indiani della popolazione della Thailandia. È così che i criminali riescono a vendere enormi quantità di avorio africano illegale accanto all’avorio “legalmente” proveniente dal paese. “Con la piena conoscenza da parte di tutti noi di questo dramma e la consapevolezza che non si consuma lontano da noi e che noi ne siamo parte, e a volte artefici, emerge più che mai con vigore l’imperativo categorico che dobbiamo agire e non continuare a fare finta di niente“, ha detto Massimiliano Rocco, Responsabile Specie, TRAFFIC e Foreste del WWF Italia.
Oltre ad aumentare la consapevolezza su questa grave situazione l’iniziativa “Hands Off My Parts” mette in evidenza ciò che le persone possono fare, come firmare la petizione WWF in corso che punta a raggiungere un milione di firme entro il 14 marzo per chiedere al Primo Ministro thailandese Yingluck Shinawatra di vietare ogni forma di commercio di avorio in Thailandia al fine di contenere l’uccisione illegale di elefanti africani.
Per firmare la petizione clicca qui
Roberta Ragni