Chocolate, il cucciolo orfano d’orango che ci ricorda le conseguenze dell’olio di palma

In Indonesia, la coltivazione dell’olio di palma determina ogni anno il taglio indiscriminato di ettari ed ettari di foresta, con conseguenze nefaste sugli animali selvatici. Come mostra questo breve documentario, che racconta la storia di un cucciolo di orango rimasto orfano in seguito alla distruzione del suo habitat naturale e provvidenzialmente salvato da un’organizzazione per la conservazione della fauna.

In Indonesia, la coltivazione dell’olio di palma determina ogni anno il taglio indiscriminato di ettari ed ettari di foresta, con conseguenze nefaste sugli animali selvatici. Come mostra questo breve documentario, che racconta la storia di un cucciolo di orango rimasto orfano in seguito alla distruzione del suo habitat naturale e provvidenzialmente salvato da un’organizzazione per la conservazione della fauna.

Nel 2012, Chocolate, questo il nome del cucciolo, è finito nelle mani di un gruppo di trafficanti di fauna selvatica dopo che la porzione di foresta in cui viveva è stata distrutta per lasciare spazio ad una piantagione di olio di palma. Successivamente, il piccolo è stato recuperato dal Sumatran Orangutan Conservation Program (SOCP) e alcuni mesi fa, dopo quattro anni di cure e riabilitazione, è stato liberato in un’area protetta.

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“È uno dei fortunati sopravvissuti al conflitto dovuto all’espansione dell’olio di palma.” – ha spiegato in proposito Chelsea Matthews del Rainforest Action Network (RAN) – “Ma il suo destino non è la norma. Vogliamo raccontare la sua storia e ispirare le persone, affinché agiscano e proteggano altri oranghi di Sumatra come Chocolate.”

La distruzione delle foreste indonesiane rappresenta, il più della volte, una sentenza di morte per la fauna locale. A causa della massiccia deforestazione, infatti, gli animali selvatici vivono sotto una minaccia costante: non solo rischiano di perdere il loro habitat e le loro fonti di sopravvivenza, ma sono maggiormente esposti alle incursioni dei bracconieri e trafficanti, che approfittano del taglio degli alberi per addentrarsi in spazi precedentemente inaccessibili.

Proprio come è accaduto al piccolo Chocolate, catturato nei pressi di un’area paludosa densamente popolata di oranghi.

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Dopo essere stato rapito, il cucciolo è stato ritrovato dalla SOCP in un villaggio non lontano dal suo territorio di origine, in pessime condizioni di salute, soprattutto a causa della malnutrizione. Dopo essere stato curato, Chocolate è stato a poco a poco “addestrato” ad essere indipendente, apprendendo le abilità necessarie a sopravvivere da solo nella natura. A quattro anni dal ritrovamento, il piccolo orango è stato giudicato in grado di provvedere a se stesso ed è stato liberato all’interno del Jantho Orangutan Release Site, un’area di foresta protetta.

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La sua storia a lieto fine è tuttavia un’eccezione: l’obiettivo di chi si batte per la salvaguardia di fauna e foreste è che possa diventare la regola.

Lolio di palma si trova in larga parte dei prodotti confezionati venduti sugli scaffali dei nostri supermercati: non solo alimenti, ma anche cosmetici e prodotti per l’igiene. Indonesia e Malesia producono oltre l’85% dell’olio di palma commercializzato nel mondo: un business enorme, ma che, come mostra la storia di Chocolate, ha effetti nefasti sugli ecosistemi locali e sulla biodiversità.

Lisa Vagnozzi

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