Caviale, occhio alla provenienza: a rischio estinzione gli storioni del Danubio

Arriva Natale e su molte delle nostre tavole farà la sua comparsa il caviale, ma sappiamo da dove proviene? In Romania e Bulgaria infatti il traffico illegale di caviale sta mettendo in serio pericolo alcune popolazioni di storioni che vivono nel bacino del Danubio.

Arriva Natale e su molte delle nostre tavole farà la sua comparsa il caviale, spesso tra gli alimenti più gettonati anche nei cesti regalo. Ma da dove arrivano queste prelibatissime (e costosissime) uova di pesce? Siamo sicuri che, mangiandole, non rischiamo di compiere un gesto dalle ripercussioni disastrose sull’intero ecosistema?

Evidentemente no, stando all’ultimo rapporto della rete Traffic per il Wwf, che denuncia come il traffico illegale di caviale stia mettendo in serio pericolo alcune popolazioni di storioni che vivono nel bacino del Danubio. Si tratta della specie “storione selvatico”, dichiarata in via di estinzione e la cui pesca è stata, quindi vietata. Dal rapporto emerge però che fra il 2000 e il 2009 sono stati almeno 14 i sequestri di caviale illegale che arrivano dalla Bulgaria (27,5 kg in cinque sequestri) e Romania (25 kg in nove sequestri) compiuti dagli Stati membri dell’Ue, mentre in questi due Paesi non ne è stato effettuato nessuno.

Il problema sta proprio, dunque, nelle reali proporzioni di questo traffico illecito, dato che è impensabile che nei due Paesi da cui proviene questo caviale non sia avvenuto nessun sequestro: “È preoccupante – spiega l’autrice del progetto Katalin Kecse-Nagy – che sia Bulgaria che Romania non abbiano riferito di nessun sequestro di caviale, mentre gli altri Stati membri dell’Ue ne hanno registrati diversi nei quali questi due paesi erano coinvolti. Le quantità individuate non sono molto elevate ma dobbiamo sempre considerare che il reale volume del traffico illegale è sempre molto più alto e ogni commercio fuorilegge pone un rischio inaccettabile per queste specie altamente minacciate.

Bulgaria e Romania, inoltre, per la loro posizione geografica diventano anche punto di snodo per il commercio illegale di caviale proveniente dal Mar Caspio, che spesso è stato fatto passare per caviale d’allevamento (autorizzato dall’Ue), salvo poi accorgersi dell’inganno. Occorre insomma un maggior controllo dell’Ue verso questi due territori dove vivono alcune delle specie di storione più a rischio e dove, a quanto pare, il traffico illecito di caviale non ha freno.

Da parte nostra invece, visto che gli Stati europei sono i maggiori consumatori di caviale dalla Romania e i secondi dalla Bulgaria, dobbiamo almeno prestare attenzione all’etichetta ed evitare di acquistare confezioni sprovviste di indicazioni di provenienza: in questo modo saremo sicuramente d’aiuto a questa battaglia che, oltre a riguardare la legalità, ha a che fare anche con la tutela di animali in via d’estinzione.

 

Eleonora Cresci

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