Dozzine di capibara hanno invaso un campo da golf abbandonato e incolto, in Bolivia, approfittando delle restrizioni causate dal coronavirus
Dozzine di capibara hanno invaso il campo da golf Urubó a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, approfittando delle restrizioni causate dal coronavirus. Gli animali selvatici si sono riversati nei 200 ettari del club, nuotando nella laguna del “resort” e pascolando sui prati verdi abbandonati dai giocatori.
A riprenderli è stato un addetto della struttura, che ha osservato fino a 40 esemplari di questi roditori giganti nei terreni abbandonati e incolti dell’Urabò Golf durante la quarantena boliviana.
La struttura ha “approfittato” dell’evento per declamare il proprio impegno per la cura della natura e degli ecosistemi in un post su Facebook. Un’operazione di marketing mal riuscita, perchè un campo da golf non è assolutamente un ecosistema naturale. Per fortuna, i capibara hanno finalmente ripreso possesso del terreno sottratto alla natura per giocare a uno sport da sempre criticato per il suo impatto sull’ambiente.
Urubó Golf Country Club conecta a nuestros socios con lo grandioso de la naturaleza. Reafirmamos nuestro compromiso para el cuidado adecuado de la salud y de los ecosistemas naturales.
Posted by Urubó Golf Country Club on Tuesday, March 31, 2020
Oltre ai capibara, i media televisivi hanno segnalato la presenza massiva di pesci nei canali del Paese, le cui acque sono tornate finalmente a essere limpide. Proprio come era accaduto in Italia nei canali di Venezia.
Le fotografie del quotidiano Opinión immortalano acque cristalline e anche varie specie di uccelli nei loro dintorni. Fino a poche settimane fa, il fiume Rocha, che attraversava il 76% del comune di Cochabamba, era il più inquinato del dipartimento.
Fonte: Los Tiempos, Pagina Siete, Facebook Urobò Golf