Caccia: in Piemonte in piazza per il referendum. Nelle Marche si sponsorizza evento pro-venatorio

Caccia. Se da una parte in Piemonte si protesta per il Referendum, nelle Marche la Regione finanzia un'evento dedicato proprio alla promozione dell'attività venatoria.

Caccia. Se da una parte in Piemonte si protesta per il Referendum, nelle Marche la Regione finanzia un’evento dedicato proprio alla promozione dell’attività venatoria.

La Manifestazione a Torino

Riprendersi la democrazia e il referendum regionale sulla caccia, richiesto addirittura nel 1987 da 60mila cittadini. Questo lo scopo della Manifestazione Nazionale, organizzata da LAC, LAV, LIPU, Legambiente, WWF, Italia Nostra e radicali italiani, che si è tenuta ieri a Torino per protestare contro la decisione presa dal Consiglio Regionale del Piemonte e dalla Giunta presieduta dal Presidente Roberto Cota di approvare, su proposta dell’Assessore leghista Sacchetto, un emendamento alla Legge Finanziaria che abroga la Legge Regionale sulla caccia.

In questo modo è stato possibile cancellare il referendum previsto proprio per il 3 giugno, dopo un’estenuante battaglia legale che si era trascinata attraverso ben 9 gradi di giudizio, visto che riguarda una legge non più in vigore. “L’arma utilizzata per raccogliere consenso intorno a questo scippo senza precedenti è stata quella crisi economica che questa stessa classe politica ha contribuito a generare“, spiega il Comitato referendario in una nota. Tramite uno scientifico ribaltamento della realtà, i referendari sono stati dipinti come “coloro che volevano sperperare 22 milioni di Euro (cifra, peraltro, campata per aria) mentre in Giunta tutti si dichiaravano – per la prima volta – preoccupati per coloro che stanno peggio, speculando in modo inaccettabile sui drammi reali delle persone ammalate, degli anziani con pensione al minimo, dei disabili, dei disoccupati, dei precari“, continua la nota.

Peccato che tutti gli appelli del Comitato referendario a trovare soluzioni alternative che impedissero di spendere soldi pubblici, tra cui l’accorpamento alle elezioni amministrative, siano stati ignorati per assecondare le poche migliaia di cacciatori, i cui consensi fanno sempre gola a politicanti alla ricerca di voti facili, che hanno così calpestato il diritto legittimo di quattro milioni di piemontesi ad esprimere democraticamente la propria posizione su un tema di grande importanza. Questo provvedimento si è fatto beffe dei cittadini e di 25 anni di battaglie legali, che si sono risolte con l’imposizione da parte dei giudici di indire la consultazione.

Aderisco alla manifestazione del 3 giugno, di protesta contro il comportamento dell’Amministrazione regionale che ha operato per vanificare l’iniziativa di tanti cittadini che, da venticinque anni (venticinque!!!) operano per poter esercitare il diritto al referendum su temi così importanti come la difesa dell’ambiente e il rispetto delle forme della vita che ospita e il contrasto della cultura che considera l’uccisione degli animali uno sport, un passatempo, un divertimento“, spiega in un messaggio inviato al Comitato del Referendum il Presidente Emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky. “Evidentemente, c’è chi ritiene che i cittadini siano marionette e che la presente amministrazione regionale – la cui legittimità è, come minimo, dubbia – possa manipolarli come meglio ritiene, dando via libera solo alle iniziative che non danno fastidio. Ma la democrazia è un’altra cosa e, prima o poi, ce ne dovremo rendere conto tutti“, conclude il Presidente.

Per l’eurodeputato Andrea Zanoni “lo scippo del referendum sulla caccia in Piemonte rappresenta un atto vergognoso e anti democratico della Giunta Cota che impedisce in questo modo ai piemontesi di esprimersi liberamente“. È palese l’obiettivo della giunta leghista: “evitare una scontata vittoria popolare e, probabilmente, ritentare di riproporre la legge sulla caccia l’anno prossimo – attacca Zanoni in una nota-. Il referendum, invece, avrebbe sancito in modo inequivocabile la contrarietà dei piemontesi, popolo civile e moderno, a questa attività barbara e medievale“.

Le Marche e WildnatureExpo

Ma, proprio mentre in Piemonte si protesta, la Regione Marche sostiene e sponsorizza il Wildnatureexpo, che si terrà a Villa Potenza di Macerata dal 16 al 17 giugno, una manifestazione che esalta e promuove l’attività venatoria, come un’occasione imperdibile per espositori e visitatori. Lo denuncia l’associazione “Arca 2000″, diritti dell’animale malato in una nota sul suo blog. Sul sito di Wildnatureexpo, infatti, si legge: “le Marche sono una Regione in cui la caccia è ancora un patrimonio importante, frutto di tradizioni antiche e di un’attenzione tutta particolare per la salvaguardia dell’ambiente. La vivacità, la dinamicità l’interattività con il visitatore e la possibilità di vendere direttamente al pubblico sono i punti di forza dell’expo che coinvolge un’utenza non solo di operatori del settore ma anche delle intere famiglie e dei ragazzi desiderosi di trascorrere due giorni all’aria aperta a contatto con la natura e gli animali” (morti???).

Per l’associazione, quindi, “è davvero inaudito che la Regione Marche (insieme alla Provincia di Macerata) si faccia promotrice di un evento legato alla caccia spacciata come attività legata all’amore per la natura, addirittura invitando i ragazzi e le famiglie a partecipare! Mentre le associazioni animaliste faticano a promuovere una cultura di rispetto e amore per gli animali e l’ambiente! Noi ci sentiamo offesi, come cittadini, come associazioni, come animalisti e come persone civili!”, scrive Arca animali.

Insomma, è davvero “inutile“, a questo punto, che la Regione Marche si dia tanto da fare “a investire soldi pubblici per promuovere il proprio turismo distribuendo opuscoli e giornali sui Frecciarossa e con i cartelloni nella stazione centrale di Milano. Facciamogli capire che il sostegno al “Wildnatureexpo” cancella tutti gli sforzi fatti per promuovere una idilliaca immagine delle Marche (con tanto di miliardi elargiti a Dustin Hoffmann per fargli malamente recitare l’Infinito di Leopardi)“. Da qui l’invito a scrivere una lettera di protesta agli organi competenti per manifestare il proprio dissenso. Se le Marche vogliono trasferire un’immagine di una regione progressista e illuminata, devono sapere che sostenere la caccia, addirittura con manifestazioni legate alla conservazione della natura, è, invece, vergognoso e anacronistico.

Roberta Ragni

Per scrivere alla Regione Marche, fare copia e incolla del seguente appello :

segreteria.presidenza@regione.marche.it
sandro.donati@regione.marche.it
presidente@consiglio.marche.it
almerino.mezzolani@regione.marche.it
info@antoniopettinari.it
municipio@comune.macerata.it
cc: ansa.ancona@ansanet.it
tg.marche@rai.it
info@tvcentromarche.it
macerata@corriereadriatico.it

Spett. organi in intestazione,

abbiamo appreso con profondo disgusto del sostegno data dalla Regione Marche e dalla Provincia e comune di Macerata, alla manifestazione denominata “Wildnatureexpo” che si terrà a Villa Potenza di Macerata dal 16 al 17 giugno.

Come si legge dal sito dedicato alla manifestazione La regione Marche, sostiene e patrocina una manifestazione che esalta e promuove l’attività venatoria, come un’occasione imperdibile per espositori e visitatori.
Nel sito della manifestazione leggiamo:
“….le Marche inoltre è una Regione in cui la caccia è ancora un patrimonio importante , frutto di tradizioni antiche e di un’attenzione tutta particolare per la salvaguardia dell’ambiente.
La vivacità, la dinamicità l’interattività con il visitatore e la possibilità di vendere direttamente al pubblico sono i punti di forza della WILD NATURE EXPO che coinvolge un’utenza non solo di operatori del settore ma anche delle intere famiglie e dei ragazzi desiderosi di trascorrere due giorni all’aria aperta a contatto con la natura e gli animali.”

Le Marche con il sostegno a questa manifestazione fa un pessima figura a scapito dell’immagine che vorrebbe dare di regione progressista e illuminata. Sostenere la caccia addirittura con manifestazioni legata alla conservazione della natura è vergognoso e anacronistico. In tal modo si distruggono anni di lotte per la civiltà e per una educazione di rispetto per gli animali e la natura. Non si tratta di opinioni, ma di valori incrollabili che sono fondati sul rispetto per la vita e per la natura, già abbastanza maltrattata sull’intero territorio.

Sicuramente questo non è un buon biglietto da visita per i turisti e per i marchigiani. Pertano, finchè la Regione Marche continuerà ad adottare una politica di sostegno a tali iniziative, ci guarderemo bene dal venire a fare le nostre vacanze nelle Marche e lo diremo a parenti e amici. L’immagine di progresso e civiltà di un popolo si vede anche da come si trattano la natura e gli animali e la caccia spacciata come ambientalismo è un concetto contraddittorio e inaccettabile. Anziché sprecarsi per sostenere queste iniziative vergognose e deprecabili piuttosto, s’investano risorse per tutelare la natura e gli animali ad iniziare dalla delibera di un “Regolamento per il benessere degli animali” valido su tutto il territorio regionale che vieti le fiere con vendite di animali e i circhi e fissi precise regole di detenzione per gli animali nel rispetto del loro benessere. Questo sì che darebbe lustro alla Regione Marche al pari di tante altre regioni italiane che si sono distinte per impegno e provvedimenti a favore degli animali, recependo le istanze di cittadini e associazioni.
È inutile spendere miliardi per far recitare l’Infinito a Dustin Hoffmann se poi, si sponsorizza la caccia. Leopardi rinnegherebbe di essere marchigiano

cordiali saluti

nome, cognome ,città

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