No alla caccia selvaggia! Al grido di questo slogan le associazioni ambientaliste e animaliste si danno appuntamento oggi, dalle 12.00 alle 20.00, e domani alle 9.00, davanti a Montecitorio, per protestare contro l’allungamento della stagione venatoria.
No alla caccia selvaggia! Al grido di questo slogan le associazioni ambientaliste e animaliste si danno appuntamento oggi, dalle 12.00 alle 20.00, e domani alle 9.00, davanti a Montecitorio, per protestare contro l’allungamento della stagione venatoria.
“Chiederemo ai deputati un impegno di voto in difesa della natura e degli animali selvatici – dicono i rappresentanti delle associazioni coinvolte – Febbraio è un mese particolarmente importante per le specie migratrici. Senza dimenticare i rischi aggiuntivi per le persone che vivono in campagna e tutti gli amanti di escursioni e passeggiate”.
È proprio di questi giorni, infatti, il via libera della Commissione Agricoltura della Camera all’emendamento dell’articolo 43 della legge comunitaria, già approvato in Senato, che consentirà alle Regioni di posticipare i termini del calendario venatorio ma, esclusivamente, dopo aver ricevuto il consenso preventivo dall’ISPRA.
Il provvedimento è stato approvato dalla commissione con 21 voti a favore e 17 contrari. Ufficialmente la stagione di caccia resterà aperta dal 1/9 al 31/1, ma le Regioni potranno decidere di posticipare i termini del calendario venatorio fino al 20 febbraio.
Contro l’Italia, l’Unione europea aveva già aperto una procedura d’infrazione per l’uso eccessivo e oltremodo sregolato delle deroghe regionali in materia di caccia. Attualmente, da un punto di vista prettamente economico, la nostra nazione rischia pesanti sanzioni.
Il portavoce dell’Associazione Vittima della Caccia, Maurizio Giulianelli, ha dichiarato “Denunciamo agli italiani questa grave forzatura e ci auspichiamo fermamente che dopo la Commissione Politiche Europee non venga approvato infine alla Camera e diventi legge. Di caccia si muore già abbastanza, di tutto gli italiani hanno bisogno fuorché di subire l’allungamento dei tempi della caccia“.
Per le associazioni animaliste Enpa e Lav il provvedimento rischia di colpire fortemente l’equilibrio della fauna, già molto instabile, minando i flussi migratori di molte specie. Dello stesso avviso anche il WWF: “L’aumento della temperatura globale dovrebbe consigliare di anticipare la chiusura della stagione venatoria e non certo di estenderla – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia. –Infatti gli animali tendono sempre più ad anticipare nidificazioni e periodi migratori: colpirli in queste delicate fasi significa determinare un grave impatto sugli equilibri di queste specie”.
L’Italia si dimostra un Paese privo di responsabilità sull’ambiente. L’ampliamento del calendario venatorio insieme all’approvazione per lo stop al pacchetto clima UE rappresentano una totale divergenza rispetto alla politica comunitaria in ambito ambientale.
Lorenzo De Ritis