Caccia: il calendario venatorio prolungato solo di 10 giorni. Alla Camera passa l’emendento “soft”. Esultano le associazioni

Alla fine il divieto di caccia durante i periodi di riproduzione e migrazione degli uccelli è stato tutelato. Ieri alla Camera con 349 sì, 126 no e 32 astenuti, è passato l'emendamento mette fine ai tentativi di deregulation selvaggia del calendario venatorio.

Alla fine il divieto di caccia durante i periodi di riproduzione e migrazione degli uccelli è stato tutelato. Ieri alla Camera con 349 sì, 126 no e 32 astenuti, è passato l’emendamento mette fine ai tentativi di deregulation selvaggia del calendario venatorio.

Il sit-in di protesta delle Associazioni animaliste e ambientaliste che da lunedì presidiavano Montecitorio capitanate dal WWF, alla fine non è stato vano, riuscendo, davvero a spostare i voti della maggioranza a favore di una “soluzione più soft” in cui la possibilità per le Regioni di prolungare la stagione della caccia, già approvata al Senato, sarà limitato a soli 10 giorni nella prima decade di febbraio e, comunque, vincolato al parere obbligatorio dell’ISPRA.

Il Parlamento ha corretto una pericolosa deriva che voleva la caccia fuori dalle regole“, spiega il responsabile della green economy del Pd, Ermete Realacci. “È un risultato positivo, che non sarebbe stato possibile raggiungere senza la sensibilità dimostrata da un gruppo di parlamentari della maggioranza nei confronti dei temi ambientali. Ora basta con i colpi di mano della minoranza estremista che, contro il volere della maggior parte degli italiani, pretendeva di dare il via libera alla caccia senza freni.”

Dopo l’approvazione alla Camera dei deputati dell’articolo 43 della legge Comunitaria 2009 che sarà così rispedita al Senato per la quarta volta, esultano le associazioni in particolare Altura, Amici della Terra, Animalisti italiani, Cts, Enpa, Fare Verde, Greenpeace, Memento Naturae, No alla caccia, Lav, Legambiente, Lida, Lipu, Mountain Wilderness, Oipa, UNA, Vas, WWF Italia che in un comunicato congiunto dichiarano: “Ha prevalso il senso di responsabilità nel Parlamento e nel Governo che ha evitato di estendere la stagione venatoria senza limiti certi e respinto una vera e propria deregulation venatoria.”

Anche perché l’emendamento recepisce molte delle richieste avanzate dalla Commissione Europea che con una procedura di infrazione aveva “bacchettato” l’Italia proprio sulla caccia, introducendo importanti novità dal punto di vista della tutela della biodiversità, una maggiore protezione degli habitat naturali e, soprattutto non consente la doppietta nei delicati periodi di migrazione e riproduzione degli uccelli

Ringraziamo tutti i Deputati di maggioranza e di opposizione che, con un impegno straordinario, si sono fatti interpreti, in questi giorni, delle nostre istanze e di quelle della natura.” Concludono le associazioni.

Pur avendo accettato il dialogo con il mondo venatorio, in questi anni ci siamo trovati a confrontarci spesso con interlocutori sordi alle reali esigenze di conservazione ed alle relative indicazioni dell’Unione Europea – dichiara Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia – Proprio per questo ringraziamo tutti quei parlamentari che hanno responsabilmente escluso con il voto di oggi la deregulation dell’attività venatoria, riportandoci più vicini alle richieste dell’Europa ed evitando al nostro Paese nuove procedure d’infrazione.

Nonostante la soddisfazione però, il WWF ci tiene a precisare che allo stato attuale la pressione venatoria rimane comunque troppo alta e i calendari troppo permissivi e chiede che venga approvata quanto prima una Strategia nazionale per la tutela della Biodiversità.

Ma per oggi, visti i tempi, non possiamo che sorridere del pericolo scampato.

Simona Falasca

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