Una medusa particolarissima con lo stomaco a forma di croce rosso brillante è stata avvistata in una caldera vulcanica del Giappone. Non è la prima volta che i ricercatori si imbattono in questa specie, ma finalmente sono riusciti a descriverla e a scoprire di più su questo esemplare estremamente raro
Una medusa incredibilmente rara è stata fotografata nella caldera del vulcano Sumisu, nelle isole giapponesi Ogasawara. Non se ne vedeva una simile da 20 anni.
A rivelarlo un nuovo studio scientifico apparso sulla rivista Zootaxa. Qui, nelle profondità dell’oceano Pacifico, un team di ricercatori ha condotto una spedizione per monitorare l’ambiente sottomarino, facendo una scoperta interessantissima.
Un esemplare di medusa dallo stomaco a forma di croce di un rosso intenso è stata osservata a oltre 800 metri di profondità. Si tratterebbe di una nuova specie, a cui gli esperti hanno dato il nome di Santjordia pagesi o medusa a croce di San Giorgio.
L’ultima e unica volta in cui una medusa simile è stata avvistata nella caldera vulcanica sottomarina risale al 2002. Allora però non si poté descrivere la specie sulla base di un solo esemplare. Dopo ormai 2 decenni, un’altra medusa con le stesse caratteristiche è stata trovata.
Le analisi genetiche e morfologiche hanno confermato che la medusa è diversa dalle altre specie già note ed è stata assegnata per questo a un nuovo sottogenere. La medusa della croce di San Giorgio è una specie probabilmente endemica ma comunque rarissima.
Da quanto si sa finora, sarebbe distribuita solamente nell’area della caldera di Sumisu, il cui diametro ha un’estensione di 10 km.
I suoi parenti più stretti sono meduse relativamente grandi della famiglia Ulmaridae come la Tiburonia granrojo o la medusa fantasma gigante Stygiomedusa gigante. A differenza di queste specie, la medusa della croce di San Giorgio risulta però più piccola e ha numerosi tentacoli.
Sarebbe dotata inoltre di un veleno particolare dalle proprietà ancora sconosciute. L’elemento che spicca è però lo stomaco di un rosso brillante. Secondo gli esperti, il colore permetterebbe alla medusa di mimetizzarsi meglio nell’oscurità degli abissi e sfuggire così agli attacchi dei predatori.
I ricercatori intendono continuare a studiare e seguire l’area della caldera vulcanica. Poiché questa è ricca di minerali, va valutato attentamente l’impatto dell’estrazioni di risorse dai fondali marini sull’ambiente.
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Fonti: Zootaxa– Jamstec.go.jp
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