Per contenere la perdita di biodiversità e favorire una ripresa davvero green, l'Europa ha proposto di piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030
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Per contenere la perdita di biodiversità e favorire una ripresa davvero green, l’Europa ha appena presentato la sua nuova strategia sulla biodiversità per il 2030, con l’obiettivo di fermare la distruzione subita dalla natura. Come? Piantando 3 miliardi di alberi entro il prossimo decennio.
Secondo le autorità comunitarie, per rafforzare la resilienza dell’Europa anche di fronte a emergenze sanitarie come il coronavirus, occorre lavorare su due fronti: fermare la perdita di biodiversità e costruire un sistema alimentare sano e sostenibile. In entrambi i casi è necessario ripartire dalla terra.
Mercoledì la Commissione europea ha adottato una nuova strategia globale nell’ambito del Green Deal europeo. L’obiettivo è quello di riportare la natura nelle nostre vite. In più, ha elaborato la strategia “Farm to Fork” volta a creare un sistema alimentare equo, sano ed ecologico. Le due strategie si rafforzano a vicenda e riuniscono natura, agricoltori, imprese e consumatori per lavorare insieme verso un futuro competitivo e sostenibile.
Piantare 3 milardi di alberi nei paesi dell’Ue: la strategia per la biodiversità
Tra le proposte chiave vi è la piantumazione di tre miliardi di alberi, una cifra considerevole che dovrà essere raggiunta con la collaborazione dei 27 Stati membri.
Secondo la Commissione europea, la protezione e il ripristino di ecosistemi ben funzionanti sulla scia della pandemia di coronavirus è
“la chiave per rafforzare la nostra resilienza e prevenire l’insorgenza e la diffusione di malattie future”.
Oltre agli alberi, la strategia prevede la riduzione dei pesticidi del 50%, e di conseguenza la perdita di insetti impollinatori, le api, il ricorso all’agricoltura biologica per raggiungere il 25% della superficie agricola totale e l’aumento della protezione delle aree marine. Tutto questo in uno scenario di utilizzo di energia rinnovabile e riduzione dell’inquinamento atmosferico. Alcuni di questi obiettivi saranno proposti già entro il 2021.
“L’UE riconosce che la natura non è stata completamente protetta, nonostante disponga di leggi, strategie (compresa la biodiversità entro il 2020) e piani d’azione. Sono stati intrapresi solo progetti su piccola scala, che sono completamente insufficienti. In 10 anni, l’Europa intende invertire questa situazione e ripristinare aree significative di ecosistemi degradati e ricchi di carbonio”.
La strategia ha dedicato un capitolo al degrado delle foreste, una delle grandi sfide per l’Europa e il mondo. La loro tutela è essenziale, in quanto esse ci offrono ossigeno e assorbono la nostra anidride carbonica. Per questo, è necessario aumentare la loro “quantità, salute e resilienza a incendi, siccità, malattie e altre minacce che aumenteranno con i cambiamenti climatici”.
In questo senso, l’UE proporrà nel 2021 una strategia forestale che includerà una tabella di marcia per piantare almeno tre miliardi di nuovi alberi entro il 2030. Il documento indica inoltre che è necessario proteggere almeno il 30% della terra e il 30% delle aree marine.
La nuova strategia sulla biodiversità affronta i fattori chiave come l’uso insostenibile di terra e mare, l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali, l’inquinamento e le specie esotiche invasive. Adottata nel cuore della pandemia di COVID-19, la strategia è un elemento centrale del piano di ripresa dell’UE, fondamentale per prevenire e costruire la resilienza contro i futuri focolai e offrire opportunità commerciali e di investimento immediate per far ripartire l’economia dell’UE.
La strategia propone, tra l’altro, di stabilire obiettivi vincolanti per ripristinare gli ecosistemi e i fiumi danneggiati, migliorare la salute degli habitat e delle specie protetti dell’UE, riportare gli impollinatori nei terreni agricoli, ridurre l’inquinamento, rendere verdi le nostre città, migliorare l’agricoltura biologica:
“La strategia prevede passi concreti per mettere la biodiversità europea sulla strada della ripresa entro il 2030, tra cui la trasformazione di almeno il 30% delle terre e dei mari europei in aree protette gestite in modo efficace e il ripristino di almeno il 10% delle aree agricole”.
Farm to Fork: la strategia per un’alimentazione equa, sana ed ecologica
La strategia Farm to Fork consentirà la transizione verso un sistema alimentare sostenibile, in grado da una parte di salvaguardare la sicurezza alimentare e dall’altra di garantire l’accesso a una dieta sana:
“Ridurrà l’impronta ambientale e climatica del sistema alimentare dell’UE e rafforzerà la sua resilienza, proteggendo la salute dei cittadini garantendo il sostentamento degli operatori economici”.
Tra le misure ambiziose è prevista anche una migliore etichettatura per soddisfare meglio le esigenze di informazione dei consumatori su alimenti sani e sostenibili.
“In quanto parti centrali del Green Deal europeo, le due strategie sosterranno anche la ripresa economica. Nel contesto del coronavirus, mirano a rafforzare la resilienza delle nostre società alle future pandemie e minacce come impatti climatici, incendi boschivi, insicurezza alimentare o focolai di malattie, anche sostenendo pratiche più sostenibili per l’agricoltura, la pesca e l’acquacoltura e affrontando la protezione della fauna selvatica e il commercio illegale di animali selvatici” si legge nel comunicato ufficiale.
Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, ha dichiarato:
“La crisi del coronavirus ha dimostrato quanto siamo vulnerabili e quanto sia importante ristabilire l’equilibrio tra attività umana e natura. I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità sono un chiaro e attuale pericolo per l’umanità. Al centro del Green Deal le strategie di biodiversità e Farm to Fork puntano a un nuovo e migliore equilibrio tra natura, sistemi alimentari e biodiversità; proteggere la salute e il benessere dei nostri cittadini e allo stesso tempo aumentare la competitività e la resilienza dell’UE. Queste strategie sono una parte cruciale della grande transizione che stiamo intraprendendo. “
Prossimi passi
La Commissione ha invitato il Parlamento europeo e il Consiglio ad approvare in tempi brevi queste due strategie.
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Fonti di riferimento: Europan Union
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