Sai quanta plastica mangia ogni giorno una balenottera azzurra? Lo hanno appena calcolato i ricercatori e la quantità è impressionante
Le microplastiche sono minuscoli pezzi di plastica rilasciati nel nostro ambiente in maniera diretta o indiretta a causa dell’intervento dell’essere umano.
La loro presenza è stata riscontrata ormai ovunque: nel terreno e nelle acque, causando gravi contaminazioni; ma anche nel sangue e negli organi umani! (Leggi anche: Microplastiche negli oceani: il video shock della Nasa che mostra come stiamo distruggendo il nostro pianeta)
Un nuovo studio pubblicato su Nature Communications si sofferma sulla quantità effettiva di microplastiche ingerite dalle balene. I risultati sono sconcertanti: si stima infatti che le balene blu mangino circa 96 libbre di microplastiche ogni singolo giorno, pari a circa 43,5 chilogrammi.
Il team di ricercatori ha monitorato i movimenti di oltre 191 esemplari, tracciandoli con l’aiuto di alcuni dispositivi paragonabili ai nostri commerciali Apple Watch, non indossati al polso bensì messi sul dorso delle balene.
Ciò ha permesso ai ricercatori di avere informazioni utili sullo stile di vita di questi animali. Infatti è stato visto che questi si nutrono principalmente tra i 50 e i 250 metri di profondità, dove è presente la maggiore concentrazione di microplastiche del pianeta.
Ipotizzando le dimensioni e il numero di pasti che le balene fanno ogni giorno, la quantità di microplastiche ingerita è probabilmente pari a 10 milioni, più di un miliardo all’anno.
Si tratta di numeri sconvolgenti se pensiamo che l’animale più grande al mondo è, allo stesso tempo, il più grande consumatore di microplastiche.
Si potrebbe pensare che le balene, risucchiando grandi quantità di acqua, ingeriscano così le microplastiche presenti nei nostri oceani. In realtà i ricercatori hanno scoperto qualcosa di ancor più preoccupante: il 99% delle microplastiche ingerite dalle balene infatti, era già stato ingerito dalle loro prede.
Questo rappresenta un serio problema anche per l’essere umano che pesca e mangia quella stessa preda, ingerendo così microplastiche estremamente dannose per la salute.
L’obiettivo dei ricercatori è ora quello di valutare l’entità del danno e le conseguenze sulla salute dell’ambiente e delle specie animali, poiché come afferma Kahane-Rapport, ricercatore presso la California State University, è la dose che definisce il veleno.
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Fonte: Nature Communications
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