I ricercatori dell'istituto neozelandese NIWA hanno rinvenuto nelle profondità degli abissi un rarissimo esemplare di squalo fantasma
In Nuova Zelanda gli studiosi del centro di ricerca NIWA National Institute of Water and Atmospher Research, hanno fatto una scoperta eccezionale: un cucciolo di Hydrolagus squalo fantasma, una specie molto rara che è anche nota nel mondo scientifico come “chimera” poiché appartiene alla famiglia delle Chimaeridae.
By far my favourite find of the trip! 👻🦈
A neonate ghost #shark👻🦈, recently hatched (evident by its belly full of egg yolk). Found at 1200 m+ depth. pic.twitter.com/4IZKHLFmjI
— Brit Finucci (@BritFinucci) February 8, 2022
L’esemplare in questione, seppur il nome tragga molto in inganno, non è un vero e proprio squalo, ma un pesce cartilagineo imparentato con razze e squali. Il cucciolo è stato trovato ad una profondità di 1200 metri nei pressi dell’Isola del Sud, una delle due isole maggiori che costituiscono lo Stato della Nuova Zelanda.
Lo squalo fantasma è un pesce che viene avvistato molto di rado, specialmente se cucciolo. Gli embrioni si sviluppano nelle uova deposte sul fondale e si nutrono di queste fin quando avviene la schiusa. Tutti gli squali fantasmi sono ciechi ed hanno delle pinne che assomigliano a delle ali e anche per via del loro aspetto sono considerati “antenati degli squali”.
La scoperta è stata del tutto casuale ed è avvenuta durante un controllo della fauna marina presente lungo le coste dell’isola. I ricercatori non si aspettavano infatti di trovarsi davanti questo piccolo. Il ritrovamento di questo squalo fantasma fornirà ora loro la possibilità di conoscere più a fondo l’evoluzione di questa specie che nei cuccioli presenta caratteristiche molto diverse dagli adulti.
Da alcune specie di chimere meglio studiate sappiamo che i giovani e gli adulti possono avere esigenze dietetiche e di habitat diverse”
ha detto il Dr. Finucci, uno dei ricercatori del NIWA.
I cuccioli possono vivere in ambienti totalmente diversi dai loro genitori e dalla maggior parte dei loro simili adulti. Mentre la maggior parte di questi esemplari popola gli abissi, alcuni sono stati avvistati anche in acque costiere poco profonde, ma su di loro si sa ancora poco.
Fonte: NIWA
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