Scoperta in Australia un’enorme barriera corallina alta 500 metri: più di un grattacielo

A largo delle coste del Queensland, in Australia è stata scoperta una barriera corallina alta 500 metri, più dell'Empire State Building.

A largo delle coste del Queensland, in Australia è stata scoperta una barriera corallina alta 500 metri, più dell’Empire State Building. Erano 120 anni che non venivano individuate nuove barriere di questo tipo e di questa dimensione.

Una spedizione scientifica dello Schmidt Ocean Institute ha fatto una scoperta davvero eccezionale: una barriera corallina lunga 1,5 chilometri e alta 500 che si va ad aggiungere alle altre sette barriere della zona.

La barriera è stata individuata per la prima volta il 20 ottobre durante delle operazioni di mappatura subacquee nella zona settentrionale della Grande Barriera condotte attraverso dei robot sottomarini dal team di scienziati guidato da Robin Beaman della James Cook University. Secondo una prima ipotesi, la barriera potrebbe avere 20milioni di anni e potrebbe celare un ecosistema marino sorprendente.

“Siamo sorpresi ed euforici per quello che abbiamo scoperto”, spiegano i ricercatori.

Queste barriere “distaccate” sono come montagne sottomarine isolate che offrono una potenziale evoluzione per alcune specie uniche. Grazie al robot SuBastian, gli scienziati sperano di individuare anche possibili nuove specie.

“Ci vorrà del tempo per lavorare sulle immagini e sui campioni che abbiamo raccolto prima di poter dire se ci sono nuove specie, speriamo di trovarle”, spiegano i ricercatori che hanno diffuso un filmato della spedizione.

barriera corallina australia

@Schmidt Ocean Institute

Tom Bridge, dell’ARC Center of Excellence for Coral Reef Studies della James Cook University spiega che la nuova barriera non sembra avere molti coralli duri nella sua parte superiore, ma ha “un’incredibile abbondanza” di spugne, gorgonie e coralli molli. Più profonde e  meno soggette alle pressioni dovute alle attività antropiche, queste barriere sono meno esposte allo sbiancamento dei coralli ma sono comunque soggette a degrado, anche se con ritmi più lenti. “Abbiamo ancora l’opportunità di salvare la barriera corallina se affrontiamo il cambiamento climatico”, hanno chiosato i ricercatori.

Fonte: Schmidt Ocean Institute

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