Finalmente dopo 16 anni anche l'Italia ha una sua Strategia Nazionale per la biodiversità
Un patto per salvaguardare la biodiversità: questo il documento approvato nel corso dell’ultima Conferenza Stato-Regioni e discusso durante il Convegno dedicato alla biodiversità, dal titolo: “Il contributo della Conservazione Ecoregionale alla Strategia Nazionale per la Biodiversità”, svolto a Firenze venerdì scorso e organizzato dalla Regione Toscana e WWF, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e il patrocinio della Conferenza delle Regioni e Province Autonome.
Una decisione – quella italiana – che arriva a soli dieci giorni dall’inizio della Decima Conferenza delle Parti sulla Diversità Biologica, che si svolgerà dal 18 al 29 ottobre, nella città giapponese di Nagoya.
Come fanno sapere dal ministero, con l’accordo della conferenza tra Stato e Regioni, è stata approvata la Strategia Nazionale per la biodiversità, che è stata predisposta dal Ministero dell’ Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Grazie alla firma di questo patto, si conclude l’iter che diventa finalmente operativo per affrontare in maniera efficace e sinergica i problemi e le sfide che minacciano la biodiversità ambientale.
“Finalmente l’Italia può vantare una Strategia Nazionale per la Biodiversità e può presentarsi a testa alta alla Decima Conferenza delle Parti sulla Diversità Biologica a Nagoya – ha fatto sapere Stefano Leoni Presidente WWF Italia – Una soddisfazione particolare per il WWF che dall’inizio del 2010, Anno internazionale della biodiversità, ha chiesto al Governo italiano un impegno concreto a tutela della natura”.
Come evidenzia l’associazione ambientalista, il documento per promuovere e salvaguardare la biodiversità era atteso fin dal 1994, quando fu adottata – anche dal parlamento italiano – la Convenzione Internazionale sulla Biodiversità. Finalmente, dopo anni di campagne a favore di questo provvedimento, è stato siglato un accordo, grazie anche agli uffici del ministero competenti, che hanno favorito l’iter.
In questo modo, l’azione e le attività del Ministero dell’Ambiente, delle Regioni e di tutti gli enti impegnati nella tutela dell’ambiente saranno più efficaci.
Adesso però il problema è garantire un finanziamento pubblico costante, che consenta effettivamente di portare avanti con serietà queste attività, nell’ambito di una pianificazione economica e di un coordinamento tra Stato e Regioni.
Per saperne di più leggi il comunicato del Ministero dell’Ambiente