46000 anni e non sentirli grazie ai ghiacci siberiani: è stato ritrovato l'antenato dell'allodola nella Siberia nord orientale
46000 anni e non sentirli grazie ai ghiacci siberiani: un uccello preistorico risalente al Pleistocene è stato ritrovato nel villaggio russo Belaya Gora, nella Siberia nord orientale. Un gruppo di ricerca dell’Università di Stoccolma, in collaborazione con il Museo svedese di storia naturale, ha dimostrato che l’esemplare, una femmina, è un allodola cornuta, antenato delle specie odierne.
Durante l’ultima era glaciale si diffuse nel nord Europa e in Asia la steppa dei mammut, caratterizzata da clima freddo e secco. La steppa ospitava specie ormai estinte come il mammut lanoso, antenato dell’elefante vissuto tra 200.000 e 5.000 anni fa e il rinoceronte lanoso, vissuto tra i 3,6 milioni e i 10.000 anni fa.
Secondo una teoria, questo ecosistema era un mosaico di habitat come steppa, tundra e foresta di conifere. Alla fine dell’ultima era glaciale, la steppa dei mammut era divisa nei biotopi che conosciamo oggi: la tundra al nord, la taiga al centro e la steppa al sud.
La scoperta ha dunque un’importanza che va ben al di là della curiosità scientifica, perché aiuterà a capire come si sono evolute le sottospecie a partire da antenati comuni. Infatti la diversificazione dell’allodola cornuta, riferiscono gli scienziati, sembra essere avvenuta contemporaneamente alla scomparsa della steppa dei mammut.
“Non solo possiamo identificare l’uccello come un’allodola cornuta – spiega Nicolas Dussex, primo autore del lavoro – L’analisi genetica suggerisce inoltre che l’uccello appartenesse a una popolazione che era un antenato comune di due sottospecie di allodola cornuta che vivono oggi, una in Siberia e una nella steppa in Mongolia. Questo ci aiuterà a capire come si evolve la diversità delle sottospecie”.
Nel breve termine, l’ambizione dei ricercatori è quella di mappare il genoma completo dell’allodola di 46000 anni e di confrontarlo poi con i genomi di tutte le sottospecie di allodole cornute.
I ricercatori hanno infatti accesso a numerosi campioni provenienti dallo stesso sito in Siberia, tra cui un cucciolo di 18000 anni chiamato Dogor che i ricercatori stanno studiando per determinare se si tratta di un lupo o un cane. Altri ritrovamenti includono un cucciolo di leone delle caverne di 50.000 anni, Spartak, e un mammut lanoso parzialmente conservato.
Terminata questa fase sarà forse possibile tracciare un profilo evolutivo con ipotesi, chissà, anche sul futuro.
La ricerca è stata pubblicata su Communications Biology.
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Fonti di riferimento: Università di Stoccolma / Communication Biology