L'aumento della temperatura e dell'acidità dell'acqua sta disorientando i pesci che vivono in aree subtropicali e temperate
L’aumento della temperatura e dell’acidità dell’acqua sta disorientando i pesci che vivono in aree subtropicali e temperate, danneggiando la loro capacità di difendersi
Concentrazioni sempre più elevate di diossido di carbonio nell’atmosfera, dovute all’inquinamento di origine antropica, stanno provocando importanti cambiamenti non solo all’aria che respiriamo, ma anche all’acqua degli oceani, rendendola sempre più calda e acida: questi cambiamenti, oltre a rappresentare la distruzione degli ecosistemi marini, minano la sopravvivenza delle comunità dei pesci e degli altri animali, con conseguenze non ancora del tutto comprese dagli scienziati.
Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Adelaide ha dimostrato che l’acidificazione degli oceani dovuta alla presenza di CO2 inficia il modo in cui i pesci interagiscono fra loro all’interno dei gruppi e la loro capacità di nuotare in banchi: in particolare, i banchi di pesci diventano meno compatti e coesi e, di conseguenza, meno capaci di schivare gli attacchi dei predatori.
I pesci mostrano un comportamento gregario e si raggruppano in branchi – spiega l’autore dello studio, il professor Ivan Nagelkerken. – Questo loro comportamento li aiuta ad acquisire cibo e a proteggersi dai predatori. Purtroppo, molte specie tropicali gregarie si stanno spostando verso i poli a causa dell’attuale riscaldamento degli oceani e interagiscono in modi nuovi con i pesci nelle aree più temperate.
I ricercatori hanno osservato come le diverse specie ittiche provenienti da ambienti subtropicali e temperati abbiano mutato il loro comportamento in conseguenza dell’aumento di temperatura e dell’acidificazione dell’acqua. In condizioni ambientali normali, dopo essere stati allarmati dall’avvicinamento dei predatori, queste specie di pesci e si compattano per affrontare l’attacco insieme: la loro peculiare strategia di difesa, tuttavia, diminuisce molto in condizioni di forte acidificazione dell’acqua. Le risposte dei banchi di pesci agli attacchi dei predatori stanno diventando più lente e meno efficaci a causa dell’inquinamento umano, e questo può rappresentare un’ulteriore minaccia alla sopravvivenza di queste specie: dalla loro capacità di “fare squadra”, infatti, dipendono le loro abilità di procacciarsi cibo e sfuggire ai predatori.
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Fonte: Global Change Biology
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