Il mare a Napoli ribolle. Un video pubblicato domenica scorsa ha sollevato stupore facendo in breve tempo il giro del web. È sicuramente impressionante. Al largo della costa partenopea, le acque si muovono in modo molto strano, un ribollire localizzato in un'area ben precisa. Emissioni di gas?
Il mare a Napoli ribolle. Un video pubblicato domenica scorsa ha sollevato stupore facendo in breve tempo il giro del web. È sicuramente impressionante. Al largo della costa partenopea, le acque si muovono in modo molto strano, un ribollire localizzato in un’area ben precisa. Emissioni di gas?
Gli autori del video, dei sub, parlando di forte fuoriuscita di gas vulcanici dal fondo del mare al largo del porto di Napoli, temendo un risveglio del Vesuvio.
A sostegno di questa idea il fatto che nei giorni scorso l’area è stata colpita da uno sciame sismico, come ha segnalato l’Osservatorio Vesuviano:
“Tra le 15:22 e le 16:01 è stato registrato al Vesuvio uno sciame sismico con circa 30 eventi di piccola magnitudo. La magnitudo massima osservata è di 1.6 (evento delle 15:30). Gli eventi sono localizzati a bassa profondità (meno di 1 km) al di sotto dell’area craterica”. Tuttavia, secondo i geologi, “le caratteristiche di questo sciame non differiscono da altri, osservati negli scorsi anni al Vesuvio e non indicano alcuna variazione significativa nello stato del vulcano”.
Secondo quanto illustrato al Mattino dal vicecomandante della capitaneria di porto Aniello Cuomo, la causa del fenomeno potrebbe essere legata alla “rottura di una condotta fognaria che si trova sul fondo del mare (proveniente dalla zona di San Giovanni a Teduccio)”. La Capitaneria ha già allertato i tecnici dell’osservatorio vesuviano. Quest’ultimo oggi si recherà sul posto insieme alle unità navali della Guardia Costiera per effettuare misure e prelievi. Solo dopo si potrà accertare la vera natura di questo insolito ribollire.
Il filmato in questione, pubblicato su YouReporter, mostra chiaramente il ribollire dell’acqua:
“Allo stato attuale di conoscenza, potrebbero essere prodotte da molti fenomeni diversi (es. rottura di condutture, fognature sottomarine, ecc.)” fa sapere l’Osservatorio che però non è convinto del fatto che possa trattarsi di emissioni vulcaniche. “Le emissioni di fluidi al largo del Porto di Napoli, segnalate da alcuni quotidiani e siti web in modo quanto meno prematuro come ’emissioni vulcaniche’, non sono accompagnate da alcun segnale anomalo nelle nostre aree vulcaniche (di tipo sismico, deformativo, termico, ecc)”.
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Un fenomeno legato al vulcanesimo ma che stranamente accade solo in mare? O si tratta di guasti alle condutture fognarie sottomarine?
AGGIORNAMENTO – 25 marzo 2015
Ieri il personale dell’Osservatorio vesuviano, la sezione di Napoli dell’Ingv ha effettuato i controlli dalle motovedette della guardia costiera per monitorare il fenomeno. In particolare i ricercatori
hanno misurato i parametri chimico-fisici della colonna d’acqua sul punto di emissione e hanno registrato le temperature con telecamere a raggi infrarossi.
Ed ecco il risultato: “I parametri chimico fisici non hanno mostrato valori significativamente diversi da una tipica acqua di mare, con valori medi di pH di circa 8, e temperatura di circa 14.2 °C. Il contenuto in sale è risultato leggermente minore in superficie (di circa il 5%) indicando, possibilmente, l‘afflusso in superficie di un fluido a salinità minore (tipica di fluidi reflui provenienti dal depuratore). I rilievi termici con telecamere all’infrarosso non hanno evidenziato anomalie di temperatura diffuse in superficie. In conclusione le indagini effettuate non evidenziano la presenza di fluidi riconducibili ad attività vulcanica”.
Secondo quanto ha rivelato l’Assessore regionale alla Protezione civile, Edoardo Cosenza non si tratta però di condotta fognaria ma dello scarico dell’acqua dell’impianto di depurazione di Napoli Est.
Francesca Mancuso
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