Brucia il Monte Morrone: in fiamme più di 900 ettari di uno dei simboli del Parco della Majella (VIDEO)

Il Monte Morrone brucia ormai da 6 giorni. Il 19 agosto scorso vari incendi hanno iniziato a divorare ettari su ettari di una delle montagne simbolo del Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo, da a 1200 metri, a Passo San Leonardo. I danni sono incalcolabili ma la notizia è passata quasi sotto silenzio

Il Monte Morrone brucia ormai da 6 giorni. Il 19 agosto scorso vari incendi hanno iniziato a divorare ettari su ettari di una delle montagne simbolo del Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo, da a 1200 metri, a Passo San Leonardo. I danni sono incalcolabili ma la notizia è passata quasi sotto silenzio.

Forse, in questa rovente estate, costellata di incendi, ci si è un po’ assuefatti a notizie di questo tipo ma quello che da quasi una settimana flagella il Morrone è davvero molto grave. Siamo in piena emergenza.

I roghi hanno interessato soprattutto i territori dei comuni di Sulmona e Pacentro progressivamente hanno avvolto il sovrastante versante del Monte Morrone.

Si tratta di un vero e proprio attacco a una delle montagne simbolo del Parco Nazionale della Majella, che ha danneggiato vaste zone di riserva. L’Ente Parco, in contatto con la sala operativa della Protezione civile, è presente sul posto con mezzi e uomini per gli interventi di bonifica e controllo dei focolai rimasti nei settori più bassi dell’incendio. Gli interventi nei settori alti della montagna invece possono essere effettuati solo con i mezzi aerei.

Sono stati impiegati 20 vigili del fuoco e 30 volontari, con l’ausilio di due Canadair, insieme ai ‘super alpini’ dall’Aquila, un reparto speciale che fa parte del 9/o reggimento che ha già preso parte al soccorso a Rigopiano.

“Un grave danno alla biodiversità del Parco, in uno dei settori più belli e di pregio. Un vero e proprio attacco alla politiche di conservazione del Parco e i quali danni saranno visibili per anni” ha detto il Direttore dl Parco Oremo Di Nino.

Diversi i focolai attivi fin sulle sommità del Morrone, nonostante i numerosi tentativi di arginarli. Si parla di 900 ettari di boschi andati in fumo. Una situazione drammatica.

Ieri si è svolto un vertice condotto dal Presidente della Regione, Luciano D’Alfosno, nei locali del Centro Operativo Comunale di Sulmona. La riunione operativa è stata convocata per definire le strategie da adottare per fronteggiare i focolai. All’incontro tecnico hanno partecipato il Prefetto dell’Aquila, Giuseppe Linardi, il capo dipartimento nazionale dei Vigili del Fuoco, Bruno Frattasi, il capo della Procura di Sulmona, Giuseppe Bellelli, l’assessore regionale Andrea Gerosolimo, i sindaci di Sulmona, Annamaria Casini, di Pacentro, Guido Angelilli e di Sant’Eufemia a Maiella, Francesco Crivelli, i presidenti delle Province di Pescara, Antonio Di Marco e de ll’Aquila, Angelo Caruso, il direttore regionale dei Vigili del Fuoco.

Nei giorni scorsi inoltre l’Arta Abruzzo ha avviato il monitoraggio della qualità dell’aria con laboratorio mobile nella zona di Sulmona. Dai primi dati, riguardanti i giorni 22 e 23 agosto, è emerso che

“è stato registrato un innalzamento di concentrazione per tutti gli inquinanti monitorati (Monossido di carbonio (CO), Benzene, Toluene, Polveri PM10, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) totali). I valori di maggiore concentrazione si sono verificati nelle ore notturne, mentre durante le prime ore del mattino i valori sono diminuiti con il mutare della direzione del vento. Nella notte tra il 22 e il 23 agosto, che al momento è ancora l’unico riferimento analitico a disposizione dell’Agenzia, tutti gli inquinanti hanno dunque raggiunto concentrazioni medie orarie significative certamente non caratteristiche della zona in esame. Alla luce di questi primi risultati, si è ritenuto opportuno proseguire il monitoraggio fino a data da stabilirsi”.

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La Procura della Repubblica ha aperto un’inchiesta per trovare “elementi utili a ricostruire le cause di questo incendio, si tratta di reati gravi, come incendio boschivo doloso e forse anche di disastro ambientale, questo lo valuteremo. Di certo faremo di tutto per assicurare alla giustizia i responsabili” ha detto il procuratore capo Giuseppe Bellelli.

Francesca Mancuso

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