Ministro Prestigiacomo: l’azienda di famiglia causa di danni ambientali e morti da avvelenamento?

Il Ministero dell’Ambiente nelle mani di Stefania Prestigiacomo è una contraddizione senza precedenti. Lo rivela il libro di Emiliano Fittipaldi, dal titolo “Così ci uccidono”, in cui l’autore rivela gli scheletri nell’armadio della Ved (Vetroresina Engineering Development), azienda specializzata nella produzione di plastica e a capo della quale c’era proprio il padre di Stefania Prestigiacomo.

Il Ministero dell’Ambiente nelle mani di Stefania Prestigiacomo è una contraddizione senza precedenti. Lo rivela il libro di Emiliano Fittipaldi, dal titolo “Così ci uccidono”, in cui l’autore rivela gli scheletri nell’armadio della Ved (Vetroresina Engineering Development), azienda specializzata nella produzione di plastica e a capo della quale c’era proprio il padre di Stefania Prestigiacomo.

Ma andiamo con ordine… Secondo quanto riportato dal sito www.gliitaliani.it, gli stabilimenti della Ved sono finiti sotto inchiesta con l’accusa di avvelenare i suoi operai: un totale di sei capi d’imputazione, che però non hanno visto alcun esito se non la prescrizione dei reati.

Ma non è tutto, perché il manager dell’azienda è tornato sotto l’occhio della magistratura alla fine dello scorso anno, insieme ad un suo commercialista, con l’accusa di aver smaltito illegalmente dei rifiuti speciali in una zona montana e di aver causato l’avvelenamento del terreno con ammonio, stagno, olii minerali e zinco.

Al comando della Ved c’è la famiglia Prestigiacomo e all’epoca dei fatti una delle socie maggioritarie era proprio Stefania, l’attuale ministro dell’Ambiente.

Secondo quanto riportato da alcuni autorevoli giornali, già nel 2001, alcuni dipendenti hanno denunciato l’azienda per diverse violazioni, che hanno provocato malattie e decessi tra gli operai oltre che malformazioni congenite riscontrate nei figli dei dipendenti della Ved, provocate proprio dall’assorbimento delle sostanze dannose sprigionate all’interno dei luoghi di lavoro e nel territorio.

Insomma, l’attuale ministro dell’ambiente si è resa complice di un disastro ambientale dalle conseguenza incalcolabili e resta indisturbata al suo posto.

Verdiana Amorosi

 

 

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