Negli Usa i militari hanno incenerito illegalmente oltre 9mila kg di schiumogeni tossici nelle periferie

Sostanze nocive per l'ambiente e per la salute pubblica. Roghi tossici stanno creando un caso nazionale negli USA.

Gli studiosi del Bennington College del Vermont hanno svolto negli Stati Uniti un’interessante ricerca in tema di giustizia ambientale. Secondo gli autori dello studio, tra il 2016 e il 2020 le forze armate statunitensi avrebbero avallato e supervisionato lo smaltimento illegale di oltre 9mila kg di liquidi schiumogeni antincendio.

I militari avrebbero provveduto in fretta e in furia a far incenerire il materiale incriminato, nel timore che la sostanza in essi contenuta sarebbe stata classificata come una sostanza chimica tossica, introducendo nuove formule di salvaguardia e sollevando ipotesi di responsabilità penale.

Razzismo ambientale?

I residenti delle aree periferiche più povere del paese dove si sono verificati questi roghi si sono rivolti al Bennington College per chiedere aiuto dopo la scoperta di tracce di PFOA (acido perfluoroottanoico) nell’acqua potabile. Il PFOA è un composto chimicamente stabile nell’ambiente ed è resistente ai tipici processi di degradazione; pertanto, la contaminazione potrebbe aver aumentato la probabilità di insorgenza di tumori, disturbi dello sviluppo, disfunzioni immunitarie e infertilità nella popolazione locale.

Come osservato da David Bond, Direttore associato del Center for the Advancement of Public Action del Bennington College, il Dipartimento della Difesa (DOD) avrebbe autorizzato i roghi di schiumogeni AFFF (Aqueous Film Forming Foam), coinvolgendo in una sorta di esperimento tossico le più povere, fragili (e inconsapevoli) comunità degli Stati Uniti.

Tutto ciò è accaduto mentre il mondo scientifico, la US Environmental Protection Agency (EPA) e persino i funzionari del Pentagono avevano più volte denunciato la pericolosità e l’inopportunità di una tale pratica, suscettibile di minacciare la salute di milioni di americani, a discapito dei poveri e della classe operaia. La combustione rilascia anche gas. Le emissioni contengono potenti e nocive sostanze chimiche, che mettono a rischio l’equilibrio climatico.

Bond ha anche condannato il fatto che enormi quantità di acque reflue contenti AFFF e schiumogeni AFFF siano stati illegalmente scaricati in inceneritori insicuri e malfunzionanti. Un gesto criminale che testimonia un grave caso di ingiustizia ambientale.

Il team di ricerca del Vermont ha anche creato un sito web interattivo che, per la prima volta, rende pubblici i risultati della loro indagine su tutte le operazioni di scarico di AFFF negli inceneritori statunitensi di rifiuti pericolosi.

I risultati della ricerca

I sei inceneritori che hanno bruciato l’AFFF sono noti per le ripetute violazioni della legge ambientale. Dal 2017, tre degli inceneritori incriminati sono risultati non conformi alla normativa ambientale il 100% delle volte, mentre gli altri inceneritori circa il 50% delle volte.

Secondo quanto emerso dai risultati della ricerca, il 35% dei carichi AFFF sarebbe stato bruciato presso l’inceneritore di rifiuti pericolosi Norlite a Cohoes (New York), situato all’interno di un’area urbana densamente popolata, a meno di 120 metri da un complesso di edilizia popolare. Norlite avrebbe bruciato acque reflue contenti AFFF e schiumogeni AFFF, in violazione del Resource Conservation and Recovery Act;

Il 40% delle scorte nazionali di AFFF sarebbe stato inviato a impianti di miscelazione di combustibili che producono combustibili per uso industriale. Non è ancora chiaro a cosa sia stato destinato quel carburante contenente AFFF, ma resta il fatto che il contratto del DOD non prevede ulteriori passaggi dopo l’incenerimento. Infine, 440 kg di AFFF sarebbero stati bruciati all’estero.

PFOA e PFAS: gravi i rischi per la salute

L’AFFF contiene contaminanti noti con la nomenclatura di sostanze perfluoro alchiliche (PFAS); l’esposizione alle sole tracce di queste sostanze chimiche di sintesi è associata a una grande varietà di effetti nocivi sulla salute. La minaccia rappresentata dai PFAS non è diventata solo una questione di salute pubblica, ma mette anche a rischio la salute riproduttiva degli individui.

Proprio per questo motivo, l’EPA e il DOD stanno mettendo a punto tecnologie alternative in grado di smaltire questi composti in modo più efficiente e mettere fine alle inaccettabili pratiche finora tollerate. È quindi auspicabile che il Congresso USA proponga una legge nazionale che possa introdurre il divieto nazionale di bruciare queste pericolose sostanze chimiche.

Fonti: Bennington College/Guardian

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