Mettete i fiori nei vostri cannoni: alla scoperta della piana di Salisbury, un inaspettato paradiso di biodiversità tra i carro armati

Un paradosso apparente: un campo di addestramento militare si rivela un santuario di biodiversità. La piana di Salisbury, nel Regno Unito, dimostra come l'intervento umano possa favorire la conservazione di specie e habitat rari

Nel cuore di una delle più grandi aree militari del Regno Unito, un inaspettato miracolo di biodiversità sboccia tra i cingoli dei carri armati. È la piana di Salisbury, dove la natura ha trovato rifugio, dando vita a un paesaggio in cui i fiori crescono tra i solchi lasciati dai mezzi blindati.

Con i suoi 380 km², un’estensione pari all’isola di Wight, la piana di Salisbury è il più grande tratto di prateria gessosa semi-naturale rimasto nell’Europa nord-occidentale. Oggi ospita piante rare, uniche di questo tipo di habitat, e rappresenta uno degli ecosistemi più ricchi del continente.

Ma cosa rende questo luogo così speciale? La risposta, per quanto sorprendente, risiede proprio nella sua storia militare. Da oltre un secolo, la piana di Salisbury è utilizzata per l’addestramento delle truppe. Eppure, proprio questa attività, ha contribuito alla conservazione di questo ecosistema unico.

L’utilizzo militare ha infatti impedito che l’area venisse sfruttata per l’agricoltura intensiva, con l’uso di fertilizzanti, pesticidi, erbicidi e arature profonde che avrebbero compromesso l’equilibrio ecologico. Il passaggio dei carri armati ha contribuito a creare habitat diversificati, soprattutto dove il gesso affiora in superficie. Questi terreni “disturbati” sono colonizzati da piante specializzate, come la antillide vulneraria (Anthyllis vulneraria) e la Vedovina selvatica (Scabiosa columbaria), fondamentali per la sopravvivenza di numerosi insetti impollinatori.

La piana di Salisbury è un hotspot per la canapetta a foglie strette (Galeopsis angustifolia), una pianta a fiore rosa in pericolo critico, che cresce lungo i bordi dei percorsi dei carri armati. Anche la viperina azzurra (Echium vulgare), con i suoi fiori blu intenso, prospera dove il terreno è stato smosso e i suoi semi dispersi dai veicoli militari.

Oltre alla flora, anche la fauna della piana di Salisbury è straordinariamente ricca. Tra le specie più emblematiche troviamo la rara farfalla blu Adonis (Lysandra bellargus), che dipende dalla presenza della pianta sferracavallo comune (Hippocrepis comosa) e di formiche specifiche per la sua sopravvivenza. Le praterie gessose ospitano anche numerose specie di uccelli, tra cui l’allodola (Alauda arvensis), la calandra (Melanocorypha calandra) e la cappellaccia (Galerida cristata), mentre le aree boschive offrono rifugio a rapaci come il gheppio (Falco tinnunculus) e la poiana (Buteo buteo).

La piana di Salisbury non è solo un’area di grande valore naturalistico, ma anche un importante sito archeologico. L’area ospita infatti numerosi monumenti preistorici, tra cui tumuli funerari, cerchi di pietre e fortificazioni, testimonianze di una presenza umana millenaria.

La gestione di questo territorio unico è affidata al Ministero della Difesa britannico, che si impegna a conciliare le esigenze dell’addestramento militare con la tutela della biodiversità. Un esempio virtuoso di come la coesistenza tra uomo e natura sia possibile, anche in contesti apparentemente inospitali.

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