Gli eventi meteorologici estremi come le ondate di calore e le forti precipitazioni stanno aumentando e ciò non può non avere un forte impatto su uomo e ambiente
Forti precipitazioni e temperature sempre più elevate. Sono un po’ di anni che l’Italia registra un aumento significativo degli eventi meteorologici estremi: inondazioni, siccità e ondate di calore, che colpiscono senza alcun dubbio sia le persone che l’economia.
A confermarlo è il report del CMCC (Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici) sull’analisi del rischio, secondo cui nel 2022 in Italia si è registrato un aumento del 55% degli eventi meteorologici estremi rispetto all’anno precedente.
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I centri urbani, che ospitano il 56% della popolazione italiana, sono ormai veri e propri “hot spot” per i cambiamenti climatici, perché generalmente caratterizzati da vulnerabilità ed esposizione molto elevate, con una crescente presenza di superfici impermeabili coperte da cemento e asfalto e poche aree naturali costituite da suolo e vegetazione.
L’ambiente urbano è più caldo rispetto alle aree rurali circostanti e l’attesa intensificazione dei fenomeni climatici estremi nei decenni a venire, in particolare ondate di calore e precipitazioni intense, è uno dei principali amplificatori dei fattori di rischio climatico nelle città.
Una ricerca guidata dalla Fondazione CMCC, in collaborazione con CINECA, e pubblicata su Scientific Data, presenta una proiezione climatica open access con risoluzione temporale oraria e una risoluzione spaziale di circa 2,2 km, che copre l’intera area geografica della penisola italiana. La proiezione VHR-PRO_IT (Very High-Resolution PROjections for ITaly) copre un periodo di 60 anni, dal 1989 al 2050. VHR-PRO_IT è stata prodotta all’interno del progetto Highlander, per creare proiezioni climatiche secondo gli scenari IPCC RCP4.5 e RCP8.5.
Queste sono le prime proiezioni climatiche a una così alta risoluzione mai realizzate per l’intera penisola italiana – spiega Marianna Adinolfi, ricercatrice alla Divisione Regional Model and Geo-Hydrological Impacts (REMHI) del CMCC, e autrice dell’articolo. Questo rappresenta davvero un passo avanti rispetto alle proiezioni climatiche esistenti. L’altra novità importante di questa ricerca è che abbiamo coperto periodi di tempo piuttosto lunghi, con proiezioni molto dettagliate che si estendono per diversi decenni, fino a 30 anni”.
In questo lavoro, i ricercatori hanno utilizzato dati liberamente disponibili sul Data Delivery System (DDS) del CMCC, che raccoglie dati relativi a 17 variabili atmosferiche per entrambi gli scenari climatici IPCC considerati. L’articolo confronta poi i risultati con lo stato dell’arte delle proiezioni climatiche, rappresentate dallo standard dei dati di EuroCordex.
Questo lavoro è importante perché con una così alta risoluzione possiamo risolvere esplicitamente lo schema di convezione – continua Adinolfi. Si tratta di simulazioni che consentono una migliore rappresentazione dell’intensità e della frequenza delle precipitazioni orarie, e possiamo farlo con risoluzioni spaziali e temporali molto più elevate rispetto agli standard Cordex.
VHR-PRO_IT è stato pensato come strumento destinato a scopi di ricerca nel campo degli studi del clima. Ad esempio, potrebbe essere incluso nelle attività attualmente in corso per chiarire il valore aggiunto nell’eseguire simulazioni climatiche a una scala che permette di risolvere i fenomeni di convezione.
Questo lavoro presenta un primo set di dati ad alta risoluzione per il territorio italiano e lo scopo dei ricercatori è stato quello di creare un insieme di proiezioni climatiche ad alta risoluzione a livello nazionale, al fine di tenere in conto delle incertezze del singolo modello.
Questo sarebbe davvero utile per chi utilizzerà i dati – conclude lo studio – come ad esempio i decisori politici.
E su questo, su chi ha in mano le redini delle decisioni e su quanto la politica abbia da svolgere un ruolo importantissimo, si apre un altro terribile capitolo di inazioni e incompetenze. A quando una reale presa di coscienza?
QUI trovi il report completo.
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Fonte: CMCC
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