Perché dobbiamo essere molto felici che oggi piove

Malgrado sia innaturale e fuori stagione, abbiamo molti buoni motivi per essere felici della pioggia che sta cadendo in questi giorni

L’improvviso arrivo del maltempo sul nostro Paese (nei giorni scorsi ha colpito le regioni del nord e da oggi sta interessando anche il Mezzogiorno) ha smorzato gli entusiasmi di chi già stava pianificando il prossimo weekend in una località balneare e rovinato i piani per una gita in campagna con gli amici.

Ma la pioggia è quello che i nostri territori assetati stavano aspettando da troppo tempo. Un inverno troppo caldo, con temperature di quasi un grado e mezzo oltre la media stagionale, e piogge quasi inesistenti hanno dato luogo a un’inedita siccità che ha messo a dura prova campi coltivati e allevamenti di bestiame, ma anche le nostre riserve d’acqua.

In molte aree d’Italia questo ha significato un razionamento della risorsa idrica da destinare all’agricoltura o agli allevamenti, mentre si caldeggia da più parti un invito a moderare il consumo di acqua e a non sprecare questo bene divenuto così prezioso.

Addirittura, nel dicembre dello scorso anno, l’acqua è diventata un bene quotato in borsa – e questo ci dà una dimensione della preziosità della risorsa, che purtroppo molti continuano a sottovalutare.

Oggi molti di noi (me compresa) si sono svegliati con il rumore della pioggia che batteva sul vetro. Una pioggia di tipo autunnale, certo, innaturale per l’inizio di giugno, che in molte aree dello stivale si è trasformata in una grandine di portata ben più consistente e che in qualche caso ha provocato anche danni ingenti ai paesi, con frane e allagamenti dei centri urbani.

Eppure è una pioggia di cui gioire: si tratta di una boccata d’aria per i campi aridi, per i fiumi che da troppi mesi sopravvivono al di sotto della portata minima, per i laghi ormai depauperati della loro linfa vitale, per i bacini idrici rimasti ormai a secco.

Una pioggia salvifica e benefica che ha portato un po’ di refrigerio e di tregua dal caldo infernale vissuto in queste ultime settimane e che ha purificato un po’ l’aria densa di smog delle nostre città.

Gli antichi pregavano il cielo affinché concedesse la pioggia, vista come un simbolo di fertilità – e i tempi non erano certamente questi, fatti di crisi climatica, inquinamento, temperature senza controllo, tensioni geopolitiche che non assicurano più la circolazione di merci alla quale la nostra società era abituata. Gioiamo dunque per questa pioggia, e non dispiacciamoci se il nostro picnic pianificato per il fine settimana salterà.

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