Ondata di calore in arrivo in Italia: è la prima “novembrata” della nostra storia (di crisi) climatica

Temperature alte, zero pioggia, zanzare, fiumi e laghi in secca. Questa è un'estate che non accenna a finire. E ora, per l'inizio di novembre, si prevedono giornate con temperature simili a giugno. La chiamano "Novembrata", un termine nuovo (molto infelice) per un problema enorme figlio della crisi climatica in atto.

Le temperature dell’estate non accennano a diminuire e lasciare il posto a un clima più tipico di questa stagione – fatto di rovesci, foglie che cadono e giornate uggiose. Accade nel nostro Paese come in tutto il continente europeo, dove i meteorologi stentano a credere ai dati che raccolgono sul clima di queste settimane.

E la situazione è destinata a restare invariata ancora per un po’. I meteorologi prevedono, infatti,  l’arrivo dell’anticiclone di Halloween per gli ultimi giorni di ottobre: dopo un fine settimana caratterizzato da temperature leggermente più in linea con quelle che dovrebbero essere le medie stagionali e brevi precipitazioni in diverse aree della penisola, torneranno bel tempo e alta pressione. Di nuovo.

Anche se con nomi diversi, si tratta dello stesso anticiclone proveniente dal Nord Africa che determina il nostro clima ormai da metà maggio, portando alta pressione e tanto sole in Italia come nel resto d’Europa. Quindi, quello che ci attende non è semplicemente bel tempo: nei prossimi giorni vivremo giornate estive come se fossimo a giugno.

Cielo sereno, assenza di precipitazioni che metterà ulteriormente in affatto le nostre scorte idriche, già fiaccate da mesi di siccità, ma soprattutto temperature altissime per il mese di novembre. Gli esperti prevedono che si supereranno facilmente i 26°C, mentre al Sud e nelle isole maggiori si potrebbero toccare i 30-32°C – oltre 6°C in più rispetto alla media stagionale.

I media lo stanno definendo “novembrata”, un termine nuovo e finora mai utilizzato. Conosciamo tutti il termine “ottobrata” per definire i primi giorni di ottobre, caratterizzati da alta pressione e temperature un po’ sopra la media. Ma ora assisteremo a queste stesse condizioni climatiche anche a Novembre. E non era mai successo.

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Cosa succede ora?

In molti si dicono contenti di questa estate senza fine, delle belle giornate in cui poter continuare a fare passeggiate all’aria aperta, o del fatto di non dover accendere ancora i termosifoni (soprattutto in un momento storico come questo, con la crisi energetica che avanza galoppando).

In realtà, temperature così alte e totale assenza di precipitazioni portano con sé molti svantaggi ecologici. Le piante e gli alberi, illusi da questo clima estivo, stanno fiorendo in maniera anticipata: l’arrivo improvviso del freddo brucerà le gemme dei frutti, che non spunteranno nuovamente in primavera – con un’ovvia riduzione della produzione agricola.

Inoltre, se da una parte dobbiamo convivere ancora con le zanzare (animali tipicamente estivi), dall’altra molte specie che sono abituate ad andare in letargo per proteggersi dal freddo non possono farlo, oppure sono costrette a continui risvegli, con conseguenze devastanti sul loro stato di salute e sulla loro sopravvivenza.

Infine, l’assenza di pioggia rappresenta una minaccia per le nostre riserve d’acqua, per il comparto agroalimentare ma anche per il sostentamento del nostro stile di vita, di cui l’acqua è una parte fondamentale. I fiumi e i laghi sono ancora in secca. Insomma, il caldo a novembre non è affatto una buona notizia. Anche perché questo implica che potrebbero esserci, a seguire, fenomeni altrettanto estremi di freddo e maltempo. Il termine novembrata (che riprende l’ottobrata), che stanno usando tutti i giornali, trasmette un senso di positività, ma di positivo non c’è proprio nulla.

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