Al via a Rovereto il Festivalmeteorologia 2024 con tanti incontri e laboratori dedicati ai ragazzi per sensibilizzare sull’importanza dei dati meteo prevedere sempre meglio i fenomeni causati dal cambiamento climatico
Da oggi a Rovereto il Festivalmeteorologia, un grande evento giunto alla decima edizione, che vuole diffondere tra ragazzi e docenti l’importanza dei dati meteo per la sicurezza collettiva e per prevedere sempre meglio i fenomeni causati dal cambiamento climatico
In tempi di crisi climatica e di eventi meteo estremi non basta un generico “sapere che tempo fa”. Per questo, il Festivalmeteorologia, ospitato a Rovereto da oggi a sabato, dedica alle scuole eventi e laboratori, per diffondere un approccio scientifico alle previsioni meteo ed educare i più giovani alla responsabilità di fronte agli eventi estremi.
“Tieni il tempo!” è infatti il titolo scelto per la decima edizione dell’evento promosso dall’Associazione italiana Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), dall’università di Trento e dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto. Al centro di incontri e laboratori, ci saranno le grandi questioni che interessano tutti: a cominciare dal cambiamento climatico e dall’adattamento ai fenomeni estremi, fino alla comunicazione del meteo e al ruolo delle istituzioni nella gestione degli allarmi.
Sin dalla sua nascita questo appuntamento è stato concepito come un’opportunità di crescita” spiega Giovanni Laezza, presidente della Fondazione Museo Civico di Rovereto.
Anche quest’anno, opereremo su tre distinti ambiti. In primis studenti e studentesse, dalle scuole elementari alle superiori. Poi docenti in qualità di formatori. Infine le famiglie. Il nostro obiettivo è trasmettere contenuti scientifici a un pubblico vasto e diversificato: un impegno che viene sempre ripagato da una grande partecipazione.
Gli studenti sono protagonisti in particolare di due iniziative: la prima prevede il lancio di una radiosonda per rilevazioni nell’atmosfera grazie al progetto dei Licei Lunigianesi; il secondo è il coinvolgimento di varie scuole per digitalizzare e archiviare i dati meteo. Il progetto sulla radiosonda dotata di sensori di temperatura, umidità, pressione atmosferica, telemetria è stato portato avanti dai licei di Aulla, Pontremoli e Villafranca Lunigiana con l’Università di Pisa, e avrà al Festivalmeteorologia la sua vetrina e il momento fondamentale del lancio. Poco prima, si terrà la conferenza “Le scuole per il meteo. Dal recupero al lancio di radiosonde nella stratosfera” alla quale parteciperanno, oltre agli studenti, Marina Baldi (CNR-IBE) e Stefano Gaffi, docente coordinatore del progetto per i Licei Lunigianesi.
La sonda, che serve a studiare la troposfera e la stratosfera, ha l’obiettivo di raggiungere una quota di almeno 30mila metri di altezza ed è dotata di trasmettitori, per inviare in tempo reale a terra le immagini, i dati raccolti e la posizione GPS. Gli studenti hanno costruito e implementato il software e la taratura dei ricevitori per la telemetria e analizzeranno i dati che saranno poi condivisi con la comunità scientifica.
Altrettanto importante è il coinvolgimento di 350 studenti di 10 scuole superiori italiane, nel progetto Cli-DaRe@School, promosso dall’AISAM: grazie agli studenti sono state salvate attraverso la digitalizzazione oltre 4.000 pagine di antichi dati meteorologici. Un esempio brillante di come la sinergia tra istituti di ricerca e mondo scolastico possa portare a risultati straordinari.
Questa attività sarà presentata domani mattina, illustrando perché il patrimonio storico dei dati meteorologici d’Italia è vasto, inestimabile e perché l’archivio digitale al quale ha contribuito l’attività delle scuole è di fondamentale importanza per la comprensione dei cambiamenti climatici nel nostro Paese.
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