Mentre il Sud America è in fiamme, la siccità getta benzina sul fuoco

Brasile e Bolivia sono i Paesi più colpiti dagli incendi, ma il fumo si estende a gran parte del continente, causando seri problemi alla salute e all'ambiente

Il Sud America è avvolto da un’emergenza incendi senza precedenti, con il Brasile in prima linea, responsabile del 76% dei roghi che stanno bruciando il continente. Solo nelle ultime 48 ore, il Paese ha registrato quasi 9.000 roghi, secondo il Programma Antincendio dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (Inpe). L’aumento, indotto dalla siccità, è stato particolarmente significativo nel bioma del Cerrado, che ha superato l’Amazzonia in termini di incendi attivi.

Ane Alencar, direttore dell’Amazzonia Environmental Research Institute (Ipam), ha espresso profonda preoccupazione per la situazione, sottolineando l’arrivo anticipato della stagione critica degli incendi e il timore che la situazione possa peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi. Nella prima decade di settembre, il numero di focolai di incendi in tutto il Brasile è più che raddoppiato rispetto al 2023. Secondo Alencar, questa impennata è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui il secondo anno consecutivo di El Niño, seguito da La Niña, il riscaldamento globale e la deforestazione.

Un inferno di fuoco sta inghiottendo un’estesa fascia di territorio che si snoda dalle foreste pluviali brasiliane alle aride distese boliviane. Un’immagine satellitare mostra un corridoio di fumo che attraversa diagonalmente il continente, oscurando i cieli di metropoli come San Paolo e La Paz.

Il bilancio è allarmante: oltre 350.000 focolai d’incendio registrati tra il 1° gennaio e il 12 settembre 2024, un triste primato che entro fine anno potrebbe superare il numero record di 354.000, raggiunto quello del 2007. Migliaia di vigili del fuoco combattono strenuamente contro le fiamme, ma la loro lotta sembra impari di fronte alla furia della natura, alimentata da una siccità senza precedenti e dalle temperature in costante aumento.

La siccità: un nemico letale

“Stiamo vivendo periodi di siccità più lunghi”, afferma Lincoln Alves, ricercatore dell’Inpe. “Questo aumento progressivo è un chiaro indicatore del fatto che il cambiamento climatico sta già avendo un impatto significativo sul clima in Brasile”.

La siccità prolungata ha conseguenze devastanti: scarsità d’acqua, riduzione della produttività agricola e aumento del rischio di incendi boschivi. Nelle regioni più colpite, la situazione è drammatica, con comunità rurali che lottano per sopravvivere e un ecosistema sempre più fragile.

Gli incendi, amplificati dalla siccità, stanno causando danni incalcolabili all’ecosistema sudamericano. La foresta amazzonica sta perdendo ettari di vegetazione preziosa, contribuendo all’aumento delle emissioni di carbonio e mettendo a rischio l’equilibrio climatico globale.

Ma l’impatto non si limita all’ambiente. Il fumo degli incendi sta soffocando intere città, causando gravi problemi di salute alla popolazione. L’inalazione di fumo può provocare malattie respiratorie, cardiovascolari e persino morte prematura. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Research: Health, si stima che ogni anno in Sud America muoiano prematuramente 12.000 persone a causa dell’esposizione al fumo degli incendi.

La situazione ha spinto centinaia di persone a scendere in piazza a La Paz, in Bolivia, per chiedere al governo di agire contro gli incendi.

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