Fuoriuscita di petrolio al largo delle coste della Malesia.Una chiazza lunga 1 km è stata rilevata a a Tanjung Balau. Purtroppo, la marea nera ha già raggiunto le coste
Fuoriuscita di petrolio al largo delle coste della Malesia. Una chiazza lunga 1 km è stata rilevata a a Tanjung Balau. Purtroppo, la marea nera ha già raggiunto le coste.
A darne notizia è stato il Dipartimento del Mare di Johor che ha rilevato la perdita di petrolio ieri pomeriggio. Il direttore Dickson Dollah ha spiegato che la fuoriuscita è stata scoperta da una pattuglia che monitorava l’area marina intorno alle 15:00, ora locale.
“Non abbiamo ancora confermato il tipo di sostanza, ma è di colore nero e crediamo che sia combustibile usato dalle imbarcazioni. Inoltre, non abbiamo conferma della nave responsabile. Siamo stati informati del fatto che non c’erano navi potenzialmente coinvolte nella fuoriuscita del petrolio”.
Sono già scattate le operazioni di pulizia con panne assorbenti e altri dispositivi. Bot Al Nilam, la nave del Dipartimento Marittimo della Regione Meridionale, è stata incaricata di effettuare i lavori di pulizia e oggi sarà all’opera a Tanjung Pengelih.
Purtroppo ormai il danno è fatto, soprattutto perché la grossa chiazza ha invaso le coste di Tanjung Pengelih.
Il Dipartimento Marino ha informato il Ministero dell’Ambiente della Malesia chiedendo aiuto per contenere la dispersione delle sostanze presenti nelle acque.
“Anche le autorità locali di Pengerang (PBT) sono state informate per contribuire a ripulire la spiaggia”, ha detto Dickson.
Non si sa ancora come sia finito in mare il petrolio visto che non è stata rilevata alcuna presenza di navi nell’area. Verranno condotte una serie di indagini per saperne di più ma una cosa è certa: è l’ennesimo disastro ambientale legato al petrolio passato quasi sotto silenzio.
E non è l’unico. In queste ore anche la vicina Indonesia sta facendo i conti con una perdita di petrolio da un oleodotto sottomarino della compagnia petrolifera statale Pertamina. Attualmente lo sversamento copre una superficie di 130 kmq che ha impattato anche le foreste di mangrovie e alcuni esemplari di delfini, deceduti. Tra le vittime si contano anche 5 pescatori morti nel tentativo di contenere lo sversamento bruciando la superficie del mare.
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Francesca Mancuso