La marea nera di Porto Torres continua ad estendersi e a danneggiare nuovi tratti di mare e di spiaggia, ma a quanto pare i tg e le grandi testate giornalistiche sono molto più interessate a parlare del caso Ruby e a far passare i disastri ambientali italiani in secondo piano. Per fortuna però – si fa per dire – i cittadini, gli ambientalisti e gli amministratori locali - indignati di fronte a questo silenzio – hanno iniziato a muoversi sulla rete, inviando e postando foto molto chiare sul disastro che si sta consumando in Sardegna.
La continua ad estendersi e a danneggiare nuovi tratti di mare e di spiaggia, ma a quanto pare i tg e le grandi testate giornalistiche sono molto più interessate a parlare del caso Ruby e a far passare i disastri ambientali italiani in secondo piano.
Per fortuna però – si fa per dire – i cittadini, gli ambientalisti e gli amministratori locali – indignati di fronte a questo silenzio – hanno iniziato a muoversi sulla rete, inviando e postando foto molto chiare sul disastro che si sta consumando in Sardegna.
Così – grazie ai movimenti in rete e ad alcune realtà editoriali online – si è acceso un piccolo riflettore sulla marea nera di Porto Torres: la notizia è rimbalzata online grazie ai freelance e a giornalisti amatoriali, è arrivata alle agenzie di stampa ed è finita sui banchi dei parlamentari, che hanno chiesto al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, di riferire in commissione ambiente per spiegare come intende ripulire e salvaguardare le spiagge sarde dall’estendersi della marea.
L’appuntamento è fissato per dopodomani, mercoledì 26 gennaio, a due settimane esatte dal giorno in cui è avvenuta la perdita di olio, che dal Golfo dell’Asinara (dove c’è il “santuario dei cetacei” abitato da animali in via di estinzione e un Parco Nazionale nelle vicinanze) stanno arrivando fino in Gallura. Sono 15mila i litri di olio combustibile finiti in mare che, galleggiando, si stanno spostando verso est e nelle ultime quarantotto ore hanno raggiunto le coste da Santa Reparata alla penisola di Capo Testa e ora minacciano di contaminare l’arcipelago della Maddalena.
Di fronte a questo pericolo, l’onorevole Mauro Pili, del PDL, ha chiesto al ministro Prestigiacomo di riferire alle camere e di attivarsi immediatamente per mettere in campo tutte le iniziative necessarie a bonificare le spiagge e spinge affinché lo Stato si costituisca parte civile per risarcire gli enti locali danneggiati dal disastro che ha toccato le coste sarde.
Intanto – vista la gravità e l’estensione delle aree naturali minacciate dalla marea nera – Fedele Sanciu, presidente della Provincia di Olbia-Tempio, ha chiesto al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, di dichiarare lo stato di emergenza nazionale.
Verdiana Amorosi
Foto: Ermelinda Manfredi
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