Ogni chilometro di costa, due illeciti, o meglio, un illecito ogni 500 metri. Pesca di frodo, abusivismo edilizio sul demanio, violazioni al codice di navigazione e alle norme sulla nautica da diporto, depuratori difettosi, scarichi fognari e inquinamento da idrocarburi. Ecco le piaghe dei mari italiani. È questo il salato bilancio del dossier Mare Monstrum, presentato oggi da Legambiente
Ogni chilometro di costa, due illeciti, o meglio, un illecito ogni 500 metri. Pesca di frodo, abusivismo edilizio sul demanio, violazioni al codice di navigazione e alle norme sulla nautica da diporto, depuratori difettosi, scarichi fognari e inquinamento da idrocarburi. Ecco le piaghe dei mari italiani. È questo il salato bilancio del dossier Mare Monstrum, presentato oggi da Legambiente.
Una situazione che non accenna a migliorare quella del “mare illegale”. Presentato questa mattina a Roma in occasione della partenza della Goletta Verde e della Goletta dei laghi 2013 che monitoreranno anche quest’estate lo stato di salute dei mari, delle coste e dei laghi italiani, lo studio dell’associazione ha messo nero su bianco la situazione del mare, con un incremento degli illeciti del 2,8% rispetto al 2011 e addirittura del 14,4% rispetto al 1° gennaio del 2010. Crescono anche il numero di reati (13.518, pari a 1,8 illeciti per chilometro di costa), le persone denunciate (16.092) e i sequestri, ben 4.076.
Purtroppo, oltre la metà dei reati avviene nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa. Nell’ordine: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria, seguite dalla Sardegna e dal Lazio.
Ad aggravare ancora di più la situazione, anche la brutta tradizione delle spiagge negate, interi tratti di arenile interdetti ai cittadini perché di fatto privatizzati dagli stabilimenti balneari: sono 12mila i lidi sulle coste italiane, uno ogni 350 metri di spiaggia, che pagano canoni demaniali irrisori a fronte di lauti guadagni, e quella delle spiagge occupate, dove chioschi, ristoranti e solarium rimangono in pianta stabile a dispetto della legge che prevede che a fine stagione debbano essere rimossi.
Abusivismo edilizio. Anche quest’anno è la Sicilia a guidare la classifica delle Regioni, con 476 illeciti, 725 persone denunciate e 286 sequestri, seguita dalla Campania, dove si riscontra, però, il maggior numero di sequestri. Al terzo posto la Sardegna, con il maggior numero di persone denunciate (988). Le altre due regioni a tradizionale presenza mafiosa (Puglia e Calabria) occupano rispettivamente la quarta e la quinta posizione. Una delle poche note positive è l’abbattimento dell’ecomostro della Scala dei Turchi, dopo una battaglia ventennale.
Pesca di frodo. Cresce ancora dell’8,6% rispetto al 2011 (con 5.360 infrazioni, 5.521 persone denunciate e 1.074 sequestri) e un’incidenza rispetto al totale generale delle illegalità del 39,7%. In questa classifica ancora la Sicilia al primo posto con 1.045 illeciti, pari al 19,5% del totale nazionale, 1.058 persone denunciate e 161 sequestri. Cresce il numero di reati anche in Puglia (791, pari al 14,8% del totale nazionale) che sale in seconda posizione, registrando contemporaneamente il maggior numero di sequestri, ben 292. Al terzo posto la Campania e al quarto la Calabria.
Violazioni al Codice di navigazione. Un più 13,9% rispetto all’edizione precedente di Mare Monstrum, con 2.704 illeciti contestati, 2.913 persone denunciate e 396 sequestri. Il mare italiano continua inoltre a soffrire di maladepurazione nonostante diminuiscano del 3% i reati relativi ai depuratori, gli scarichi fognari e l’inquinamento da idrocarburi: nel 2012 sono stati 2.590, con 3.043 persone denunciate e 1.115 sequestri. Anche nel 2012 è la Calabria a detenere questo poco lodevole primato sull’inquinamento del mare, dalla mala depurazione agli scarichi fognari fino allo sversamento di idrocarburi. Qui si concentra un quinto dei reati accertati in tutta Italia dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto, esattamente il 20,9%. Sale al secondo posto la Campania, con 433 infrazioni, circa il 20% in più rispetto al 2011, che supera quest’anno la Sardegna. Quarto e quinto posto confermato, invece, per Puglia e Sicilia.
Contro i pirati del mare salperà domani, 22 giugno, da Lignano Sabbiadoro (Ud) la Goletta Verde di Legambiente. Un viaggio di 34 tappe lungo le coste d’Italia, per difendere l’ecosistema marino. Il tour della Goletta si concluderà il 18 agosto in Toscana.
Ecco tutte le tappe:
22- 23 – 24 giugno – Lignano Sabbiadoro Ud
24 giugno – Jesolo Ve
25 – 26 giugno – Venezia
26 – 27 giugno – Porto Garibaldi Fe
28 giugno – Rimini
29 giugno – Ancona
30 – 1 luglio – San Benedetto del Tronto Ap
1 luglio – Giulianova Te
2 – 3 luglio – Pescara
4 luglio – Vasto
4 – 5 luglio – Termoli
6 – 7 – 8 luglio – Barletta
10 – 11 luglio – Otranto Le
13 – 14 luglio – Crotone
16 – 17 – 18 luglio – Marzamemi Sr Pozzallo Rg
19 – 20 luglio – Siracusa
22 – 23 luglio – Tropea Vv
24 luglio – Maratea
25 luglio – Sapri – Marina di Camerota Sa
26 luglio – Acciaroli Sa
27 luglio – Castellammare di Stabia Na
29 luglio – Sabaudia Lt
30 luglio – Ostia Rm
31 luglio – Fiumicino Rm
2 – 3 agosto – Porto Cervo Ot
4 – 5 agosto – La Maddalena Ot
6 agosto – Porto Vecchio Corsica
8 – 9 – 10 agosto – Chiavari Ge
11 – 12 agosto – Viareggio Lu
13 – 14 agosto – Talamone Gr
17 agosto – Castiglione della Pescaia Gr
18 agosto – Capalbio Gr
“L’aumento dei reati rilevati – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – è frutto dell’attività di contrasto svolta dalle forze dell’ordine e dalle Capitanerie di porto ma, allo stesso tempo, rappresenta un segnale preoccupante della recrudescenza delle attività illecite in un periodo di crisi economica. Per questo è importante non abbassare la guardia rispetto a tutte le forme di illegalità e di vilipendio del territorio, a cominciare dall’abusivismo edilizio, e a questo proposito sollecitiamo il parlamento a respingere i reiterati tentativi di condono. A parlamento e governo chiediamo un forte impegno nel combattere le costruzioni illegali e la messa a punto di un piano di contrasto che renda gli abbattimenti rapidi ed efficaci”.
Francesca Mancuso
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