Il Mar Adriatico è sempre più invaso dalla mucillagine: le chiazze sono visibili anche dallo Spazio

Preoccupa l’invasione di fitoplancton accompagnata dalla mucillagine nel Mar Adriatico: le quantità sono tali che anche il programma Copernicus l’ha fotografata

Nelle ultime settimane, un’invasione di fitoplancton nel nord del Mar Adriatico ha catturato l’attenzione degli scienziati e dei media. Il fenomeno, che ha portato alla formazione di estese chiazze di mucillagine, è stato così vasto da essere fotografato dallo Spazio.

Il merito va ai satelliti Sentinel-2 del programma europeo Copernicus, gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione Europea. L’immagine pubblicata sui social media di Copernicus mostra chiaramente la fioritura verde del fitoplancton al largo di Rimini, accompagnata da striature bianche di mucillagine che si estendono lungo la costa.

La proliferazione del fitoplancton è una conseguenza diretta delle condizioni ambientali che si sono verificate recentemente nella regione. Le alte temperature dell’acqua, insieme alle forti piogge che hanno ridotto la salinità del mare, hanno creato un ambiente favorevole alla crescita rapida di questi organismi.

Pesci e molluschi sono a rischio

Il fitoplancton, che costituisce la base della catena alimentare marina, è in grado di effettuare la fotosintesi e produrre una quantità significativa dell’ossigeno totale generato dagli organismi vegetali sulla Terra. Tuttavia, quando il fitoplancton prolifera in maniera incontrollata, può avere effetti negativi sugli ecosistemi acquatici, come la produzione di tossine o la formazione di “zone morte” prive di ossigeno.

La mucillagine, la sostanza gelatinosa e biancastra che è stata osservata in grande quantità nelle acque dell’Adriatico, è composta da polisaccaridi e proteine prodotte da alcune alghe microscopiche del fitoplancton, tra cui diatomee e dinoflagellati.

Questo fenomeno, sebbene non rappresenti un pericolo diretto per la salute umana, può avere effetti devastanti sulla vita marina. La mucillagine riduce la quantità di ossigeno nell’acqua, mettendo a rischio pesci e molluschi.

L’eutrofizzazione, ovvero l’arricchimento delle acque con nutrienti come azoto e fosforo, provenienti dalle attività agricole e dagli allevamenti intensivi nella Pianura Padana, contribuisce ulteriormente alla proliferazione delle alghe. Secondo studi precedenti, il fiume Po è responsabile del 66% del carico di acqua dolce e di nutrienti che sfociano nell’Adriatico, favorendo così la crescita eccessiva del fitoplancton e la formazione di mucillagine.

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