Le mante nuotano in un mare stracolmo di plastica (VIDEO)

Bottiglie, bicchieri, sacchetti, cannucce e tanto altro. Non siamo in una discarica che differenzia la plastica, ma nelle acque costiere vicino a Bali dove il sommozzatore britannico Rich Horner ha filmato uno spettacolo devastante.

Bottiglie, bicchieri, sacchetti, cannucce e tanto altro. Non siamo in una discarica che differenzia la plastica, ma nelle acque costiere vicino a Bali dove il sommozzatore britannico Rich Horner ha filmato uno spettacolo devastante.

Manta Point, vicino l’isola di Nusa Penida, la più grande delle tre isole al largo della costa sud-orientale di Bali è sommersa da rifiuti di ogni tipo e i pesci sono costretti a nuotare tra la spazzatura.

Il 3 marzo scorso, Rich Horner ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un video davvero incredibile che apre gli occhi ancora una volta sull’inquinamento dei nostri mari e su come sia necessario al più presto trovare una soluzione per far sì che non si avveri la profezia che entro il 2050 ci sarà più plastica in mare che pesci.

“Le correnti oceaniche ci hanno regalato meduse, plancton, foglie, rami, bastoncini, ecc …. Oh, e della plastica. Alcuni sacchetti di plastica, bottiglie, bicchieri, fogli, secchi, sacchetti, cannucce di plastica, cestini di plastica, plastica, plastica, tanto plastica!”, scrive il sub.

Nel video che vedete Horner nuota a Manta Point, un luogo famoso perché proprio qui ci sono le mante che eliminano i parassiti dai pesci più piccoli.

“Sorpresa, sorpresa, non c’erano molti mante lì alla stazione di pulizia oggi, forse hanno deciso di non disturbare la plastica”, continua.

Lo spettacolo è davvero allarmante: la plastica galleggia dappertutto e si attacca perfino al corpo e alla macchina da presa, il mare è putrido e la superficie è letteralmente intasata dalla spazzatura.

“La materia organica, le fronde di palma, le noci di cocco, i rami, le foglie, le radici, i tronchi d’albero, ecc., naturalmente anche le alghe sono completamente naturali. Ma la plastica non lo è”.

Il giorno dopo, tutti quei rifiuti apparentemente non c’erano più e le mante erano tornate. In realtà però quella massa di rifiuti continua il suo viaggio verso l’oceano indiano per distruggere sempre più ecosistemi marini.

Non a caso, l’Indonesia è considerata la seconda nazione più inquinata al mondo, dopo la Cina. Bali, che è stata a lungo considerata una destinazione paradisiaca, ha adesso una reputazione poco invidiabile a causa dell’eccessivo inquinamento. Ovviamente la soluzione c’è ed è quella di ridurre, riutilizzare e riciclare, soprattutto perché video come quelli di Horner non sono rari. Anche per questo motivo greenMe.it ha lanciato la campagna social #svestilafrutta, che mira a combattere gli imballaggi inutili, per partecipare clicca qui.

Circa un mese fa, anche Lauren Jubb aveva condiviso uno scenario simile girato sempre a Manta Point nel mese di febbraio.

“Non sono mai stato così inorridita e affranta nel vedere tanta immondizia nella baia. Le mante avevano i sacchetti perfino in bocca e nuotavano tra i rifiuti in cerca di cibo”, dice su facebook.

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Lo scorso anno, i funzionari indonesiani avevano promesso di spendere 1miliardo per ridurre la spazzatura, a dicembre scorso è scattata l’emergenza.

Dominella Trunfio

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