Il maltempo sembra aver concesso una piccola tregua. Piove ancora, anche se solo in alcune zone, ma il vento sembra essersi attenuato. Ma è ancora allerta. Ed è tempo di fare la conta dei danni. Purtroppo questa volta sono davvero numerosi. Si contano 11 vittime tra cui un vigile del fuoco, impegnato nelle attività di soccorso legate all’emergenza
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Il maltempo sembra aver concesso una piccola tregua in alcune zone d’Italia. Piove ancora, il vento sembra essersi attenuato. Ma è ancora allerta. Ed è tempo di fare la conta dei danni. Purtroppo questa volta sono davvero numerosi. Si contano 11 vittime tra cui un vigile del fuoco, impegnato nelle attività di soccorso legate all’emergenza.
È un’Italia piegata, un paese che sta facendo i conti con la furia di condizioni meteo senza precedenti. Da sabato, venti violentissimi si sono abbattuti in tutto il paese, accompagnati nei giorni successivi da piogge torrenziali e trombe d’aria.
Oggi ci si guarda attorno e lo scenario è apocalittico: alberi sradicati o spezzati, tetti delle abitazioni volati via, strade e campi allagati, fiumi esondati e pesci che nuotano addirittura per le strade. Uno scenario da film ma purtroppo è tutto tristemente vero. Scuole chiuse anche oggi in molte città italiane, da Roma a Napoli e in tutto il Veneto.
Le vittime
Ieri sono state accertate 7 vittime a causa degli alberi finiti su auto e pedoni a causa del forte vento: due nel Frusinate, due a Terracina, in provincia di Latina, un’altra a Napoli, uno in provincia di Belluno, una donna in provincia di Savona e un’altra in provincia di Bolzano. A queste si aggiungono una donna data per dispersa dopo una frana a Campeggio di Dimaro, in Trentino, un velista di cui si erano perse le tracce nel mare di Catanzaro e un 63enne di San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini, morto lunedì pomeriggio durante un’uscita in kitesurf, a Cattolica. Morto anche un vigile del fuoco volontario mentre era impegnato nelle attività di soccorso legate all’emergenza maltempo a San Martino in Badia.
I danni
Non riusciamo neanche a elencare tutti i danni e le città colpite. Dalla tromba d’aria di Terracina all’esondazione del Brenta in Trentino, fino a solai caduti, coperture di capannoni e di guaine. Acqua alta anche a Venezia.
In tutta Italia, il vento ha devastato gli alberi. A Roma raffiche oltre i 100 kmh hanno buttato giù rami e tronchi. Centinaia gli alberi caduti e le chiamate ai vigili del fuoco. Un primo bilancio parla di 250 interventi per alberi o rami crollati ma altri 500 devono essere ancora effettuati.
Foto: Flavia Piola
A Palermo l’autostrada A19 che collega Palermo e Catania è rimasta bloccata per 4 ore a causa di due alberi finiti nelle carreggiate. Salva per un soffio una donna, la cui auto è stata colpita dall’impalcatura di una palazzina.
Ieri pomeriggio una tromba d’aria violentissima si è abbattuta su Terracina uccidendo due persone. La protezione civile del Lazio ha inviato dieci squadre di volontari per liberare le strade e dare assistenza alla popolazione.
Situazione critica in Liguria. Anche oggi allerta rossa nel Levante e nella parte centrale della regione. Numerosi i danni, dal crollo della diga di Rapallo alle violente mareggiate che si sono abbattute su tutta la Regione. Le foto di seguito mostrano Boccadasse distrutta:
Anche la Calabria, già flagellata dalle alluvioni, è in ginocchio. Il maltempo non ha dato tregua alla regione e si rischiano nuove inondazioni. Nel reggino, l’acqua ha causato diversi allagamenti e il vento ha divelto diversi tetti e ha fatto cadere alberi.
Una strage che non risparmia neanche gli animali. Ieri un delfino si è spiaggiato sulle coste laziali.
COSA FARE
⚠️ LEGGERE CON LA MASSIMA ATTENZIONE ⚠️
In queste giornate di maltempo, possiamo osservare delle semplici misure per limitare i rischi. Ove possibile, cerchiamo di stare a distanza da alberi molto grandi per le strade. Evitiamo anche i parchi e in caso di forti piogge e venti violenti come quelli di questi giorni, limitiamo il più possibile gli spostamenti. Da evitare tassativamente escursioni sui monti, lunghi viaggi non necessari. Moderare la velocità sulle strade, evitare di stazionare su passerelle e ponti e/o nei pressi di argini di torrenti e corsi d’acqua, porre al sicuro le proprie auto e in generale evitare tutte quelle aree che, nella propria esperienza locale, in passato hanno dato problemi durante periodi con forti e prolungate precipitazioni.
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I cambiamenti climatici non appartengono al futuro, sono il presente. Non possiamo più attendere, ormai è tardi. Gli esperti hanno calcolato che ci restano solo 12 anni per invertire la rotta. Non è più tempo di indecisioni. Certamente la messa in sicurezza del territorio e tutti gli interventi di prevenzione, sia contro le frane che ad esempio tramite la potatura degli alberi, potrebbero ridurre i rischi ma questa è solo una minima parte.
I cambiamenti climatici stanno facendo sentire i loro effetti sul Mediterraneo, ora più che mai.
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Francesca Mancuso