L’uragano Medicane che sta devastando la Grecia è una conseguenza della crisi climatica

Il ciclone tropicale che ha distrutto la Grecia e che ora si sta spostando su Libia ed Egitto è una delle conseguenze della crisi climatica

L’uragano Medicane si è abbattuto nelle scorse ore sulla Grecia provocando una tempesta che ha colpito soprattutto le regioni centrali e occidentali del paese.

Il ciclone, noto anche con i nomi Ianos, Udine Tulpar e Cassilda, ha lambito le nostre coste meridionali giovedì per poi dirigersi verso la Grecia dove in poche ore ha provocato gravi inondazioni che hanno trasformato le strade in veri e propri fiumi in piena.

La tempesta ha colpito diverse città tra cui Tessaglia e Karditsa, dove ha spazzato via alberi e ponti, bloccato le strade e provocato l’allagamento di almeno 5mila abitazioni, oltre a negozi e altre proprietà.

L’uragano ha poi distrutto Leucada, Cefalonia, Zante e Itaca, trasformate in fiumi di fango e ora si starebbe spostando verso Creta e potrebbe poi colpire la Libia e l’Egitto.
Almeno cinque navi sono affondate al largo delle isole a causa dei forti venti e delle onde alte circa sette metri.

Oltre 2.500 persone si sono rivolte ai vigili del fuoco perché rimaste intrappolate nelle loro auto e case allagate. Due persone – una donna anziana e un pastore di 63 anni – hanno purtroppo perso la vita e diverse altre risultano disperse.

Gli agricoltori hanno perso i loro raccolti, dopo che la tempesta ha distrutto campi e serre.

Da venerdì il governo ha dichiarato lo stato di emergenza e da ieri sono stati sospesi i servizi ferroviari tra Atene e Salonicco. Molte regioni sono ancora prive di corrente elettriche.

Secondo gli esperti, questo insolito ciclone tropicale è una delle tante conseguenze dei cambiamenti climatici e, purtroppo, dovremo abituarci ad assistere a un aumento di fenomeni simili anche nel Mediterraneo, un’area dove normalmente non si assiste a uragani e cicloni.

“Fenomeni così intensi sono legati alla crisi climatica. Si prevede che si verifichino con sempre maggiore frequenza”, ha spiegato il Professir Ethymios Lekkas della facoltà di geologia dell’Università di Atene.

Eventi meteorologici estremi di questo tipo si verificano infatti a causa del riscaldamento delle acque superficiali, in progressivo aumento per via del riscaldamento globale.

Sono state istituite delle raccolte fondi per aiutare le zone maggiormente colpite, già in difficoltà a causa dell’emergenze sanitaria.

Fonte di riferimento: The Guardian/BBC/Go Found Me

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