Il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) ha approvato oggi la revisione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile che promuove azioni concrete per affrontare sfide quali la gestione sostenibile delle risorse, la riduzione delle emissioni climalteranti e la promozione di benessere economico, inclusione sociale e rispetto dei diritti umani
Il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (CITE) ha dato il via libera alla revisione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile. Questo documento mira ad adattare gli obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite al contesto italiano e rappresenta un passo avanti importante verso la sostenibilità nel nostro Paese.
Inizialmente adottata nel 2017, la Strategia è stata oggetto di un’attenta revisione nel 2022, un processo che ha coinvolto attivamente ministeri competenti, la Conferenza Stato-Regioni-Province Autonome, gli enti territoriali, la società civile e attori non statali riuniti nel Forum nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.
La Strategia affronta una vasta gamma di sfide e obiettivi per raggiungere i 17 “goal” dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e si basa sulle cinque “P” che collegano le dinamiche economiche, le questioni sociali e la qualità dell’ambiente: Persone, Pianeta, Prosperità, Pace e Partnership.
Da queste, scaturiscono 15 scelte strategiche che coprono tutti i settori d’azione: dalla gestione sostenibile delle risorse naturali alla riduzione delle emissioni climalteranti, dalla promozione di un benessere economico sostenibile al contrasto alla povertà e allo sviluppo di un’occupazione di qualità.
Questo documento promuove anche la costruzione di una società non violenta, inclusiva e rispettosa dei diritti umani, senza alcuna forma di discriminazione.
C’è poi un’innovazione chiave introdotta dalla nuova Strategia ed è la definizione di “valori obiettivo”, che vengono misurati annualmente attraverso un ampio set di indicatori. Sono stati identificati 55 indicatori di primo livello, che costituiscono un nucleo comune per tutte le amministrazioni centrali e territoriali. Inoltre, altri 190 indicatori di secondo livello sono stati definiti per garantire un monitoraggio completo degli obiettivi stabiliti.
La Strategia presta particolare attenzione ai tre “vettori di sostenibilità” identificati:
- la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile
- la promozione di una cultura di sostenibilità
- il coinvolgimento attivo della società civile
Per dare vita concreta alla Strategia, il Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica ha stanziato una cifra significativa pari a circa 17 milioni di euro per l’annualità 2023/2024, un impegno finanziario che rappresenta un passo concreto verso l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile in Italia.
Una vera e propria sfida per rendere il nostro Paese e di conseguenza il mondo un posto migliore, a patto però di mantenere gli impegni.
Le reazioni
C’è soddisfazione in Italia soprattutto tra chi ha lavorato per raggiungere questo risultato ma ora ovviamente è necessario passare dalle parole (e gli impegni) ai fatti.
Il direttore scientifico delll’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), Enrico Giovannini, in merito ha dichiarato:
La nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) può essere uno strumento fondamentale per spingere l’Italia verso l’Agenda 2030, purché sia attuata immediatamente. Essa indica con chiarezza 72 obiettivi strategici correlati ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 e individua le leve abilitanti per integrare pienamente la sostenibilità in tutte le politiche pubbliche. Con sette anni di ritardo rispetto alla firma dell’Agenda 2030, la coerenza delle politiche, la cultura dello sviluppo sostenibile e la partecipazione della società civile diventano finalmente elementi essenziali del processo sul quale il Governo ha deciso di impegnarsi.
Ora sarà fondamentale tradurre questa Strategia in azioni tangibili!
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Fonte: ASviS
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