Secondo uno studio condotto dall’Università di Stoccolma, l’inquinamento da plastica è vicino al raggiungimento del punto di non ritorno
Secondo uno studio condotto dall’Università di Stoccolma e dall’Istituto Geotermico Norvegese, l’inquinamento da plastica è vicino al raggiungimento del punto di non ritorno.
L’inquinamento da plastica è una minaccia globale sempre più incalzante: si trova ovunque – dai deserti alle vette montuose alle profondità oceaniche – e l’attuale velocità nell’immissione di questo materiale nell’ambiente potrebbe provocare effetti che non saremo più in grado di controllare e arginare. È quanto emerge da uno studio europeo condotto dai ricercatori dell’Università di Stoccolma:
La plastica è profondamente radicata nella nostra società e rappresenta un problema ormai ovunque, anche in quei paesi dotati di buoni impianti di stoccaggio e smaltimento dei rifiuti – afferma il professor Matthew MacLeod, autore dello studio. – I livelli di plastica nel mondo stanno aumentando sempre più, anche se la consapevolezza in merito all’inquinamento provocato da questo materiale si è accresciuto sensibilmente negli ultimi anni. Ora la plastica non è più solo una minaccia ambientale, ma anche e soprattutto politica ed economica: le misure finora messe in atto per contrastarla, come le tecnologie di riciclo e smaltimento, non sono più sufficienti se non si estirpa il problema alla radice.
La plastica si accumula nell’ambiente perché non in grado di decomporsi in tempi brevi: i processi di degradazione sono molto lenti e non efficaci nell’arginare l’accumulazione di questo materiale, che continua ad aumentare nell’ambiente. Paradossalmente, sono gli ambienti più remoti del pianeta ad essere maggiormente minacciati dall’invasione della plastica: lì i rifiuti plastici non possono essere raccolti e smaltiti dall’uomo e quindi si disperdono nell’ambiente in un numero enorme di micro- e nanoplastiche. Gli effetti di questo inquinamento non sono ancora del tutto prevedibili.
Il mondo occidentale promuove soluzioni tecnologiche per riciclare e rimuovere la plastica dall’ambiente, ma non basta – denuncia Mine Tekman, che ha partecipato allo studio. – Noi consumatori crediamo che basti separare la plastica dal resto dei rifiuti per fare in modo che questa venga magicamente riciclata. È invece, il riciclo della plastica ha molte limitazioni, e i paesi ricchi del mondo si liberano del problema esportando i loro rifiuti plastici in paesi più poveri. Ridurre le emissioni plastiche richiede azioni drastiche, come bloccare la produzione plastica vergine direttamente dal petrolio e migliorare il valore della plastica riciclata. Ma, soprattutto, bloccare l’esportazione dei rifiuti plastici a meno che non si tratti di un paese dotato di infrastrutture adeguate al riciclo.
Fonte: Science Magazine
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