L’Europa approva per la prima volta una legge per il monitoraggio del suolo per tutelare la sicurezza alimentare e la biodiversità

Pubblicata la proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla Legge sul monitoraggio, volta a migliorare la salute del suolo in tutto il continente entro il 2050. Arrivano, però, critiche per la mancanza di obiettivi giuridicamente vincolanti

Più del 60% dei suoli dell’Unione europea sono considerati  malsani e con loro sono in serio pericolo la sicurezza dei nostri cibi e il sistema agricolo nel suo complesso. Per questo, per salvaguardare la salute dei suoli e ridurre l’uso dei fertilizzanti, dopo ben 17 anni la Commissione europea approda (finalmente) a una proposta per la tutela del suolo, alla Proposal for a Directive on Soil Monitoring (Proposta di una Direttiva sul Monitoraggio del Suolo), meglio nota come Soil Health Law (Legge sulla Salute del Suolo).

Era il 2006, infatti, quando un primo tentativo venne affossato da alcuni Paesi, tra cui Francia e Germania. Nel frattempo lo stato di salute dei terreni europei è peggiorato: oggi il 60-70% è degradato e il trend è negativo. Ora, la Commissione europea propone per la prima volta di regolamentare a livello europeo con una nuova legge il monitoraggio del suolo.

I suoli sani sono una parte essenziale della soluzione per rafforzare la resilienza ai disastri naturali, aiutarci a raggiungere la neutralità climatica, invertire la perdita di biodiversità e la desertificazione, spiega il commissario europeo per l’Ambiente Virginijus Sinkevičius durante la presentazione della proposta. Stiamo colmando un’importante lacuna legale per portare il suolo – insieme all’aria, all’acqua e all’ambiente marino – sotto un atto giuridico dell’Ue.

La perdita di suolo

Tra il 61% e il 73% dei suoli agricoli europei soffre di erosione, perdita di carbonio organico, eccesso di nutrienti (soprattutto azoto), compattazione o salinizzazione secondaria (o una combinazione di questi fattori).

L’uso del suolo è la seconda principale fonte di emissioni di gas a effetto serra dopo i combustibili fossili e una delle principali cause di perdita di biodiversità, con l’uso eccessivo di fertilizzanti e il degrado delle torbiere. Una recente ricerca ha indicato che modesti miglioramenti ai suoli agricoli in tutto il mondo potrebbero immagazzinare abbastanza carbonio da mantenere il mondo entro 1,5°C dal riscaldamento globale.

Che cosa prevede la Direttiva sulla tutela del suolo

Si tratta innanzitutto di una Direttiva, ragione per cui i 27 Paesi membri possono recepirla con modifiche per adattarla ai contesti nazionali.

Nella proposta si definisce la salute del suolo come “la condizione fisica, chimica e biologica del suolo che determina la sua capacità di funzionare come sistema vitale e di fornire servizi ecosistemici” e fornisce una serie di indicatori che dovrebbero essere monitorati dai Paesi membri, tra cui:

  • la salinizzazione
  • la contaminazione da metalli pesanti
  • la riduzione della capacità di trattenere acqua
  • il consumo di suolo

Tuttavia, la nuova legge non avrebbe obiettivi giuridicamente vincolanti: pare, infatti, che la nuova proposta presentata non dia al suolo uno status legale simile a quello di cui già godono l’aria, l’acqua e gli ambienti marini.

Motivo per cui One Planet Business for Biodiversity (OP2B), il principale rappresentante dell’industria agroalimentare europea a Bruxelles, ha affermato che le proposte non sono andate abbastanza lontano.

L’Ue deve andare oltre per affrontare la tendenza al deterioramento della salute del suolo in Europa, ha dichiarato OP2B. L’organizzazione chiede agli Stati membri dell’Ue e al Parlamento europeo di aumentare l’ambizione della proposta.

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Fonti: European Commission / OP2B / The Guardian

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