Leonardo DiCaprio, ancora lui. L'attore americano sta sostenendo la campagna dei Sioux che si oppongono alla costruzione del Dakota Access Pipeline (DAPL), un oleodotto volto al trasporto di qualcosa come 570.00 barili di petrolio al giorno dalla regione Bakken del North Dakota passando per il Sud Dakota e l'Iowa fino ad arrivare all'Illinois
, ancora lui. L’attore americano sta sostenendo la campagna dei Sioux che si oppongono alla costruzione del Dakota Access Pipeline (DAPL), un oleodotto volto al trasporto di qualcosa come 570.00 barili di petrolio al giorno dalla regione Bakken del North Dakota passando per il Sud Dakota e l’Iowa fino ad arrivare all’Illinois.
Un cammino lungo quasi 2mila km (1880 circa), durante il quale l’imponente conduttura attraverserebbe le terre e le acque dei Sioux.
Il DAPL, noto anche come oleodotto Bakken, dovrebbe attraversare il fiume Missouri a 1,5km di distanza dalla riserva di Standing Rock che si estende tra il Nord e Sud Dakota. Il fiume Missouri è una delle più grandi risorse idriche degli Stati Uniti e fornisce acqua potabile a milioni di persone.
Gli indiani di Standing Rock, spesso chiamati Sioux, temono che una potenziale fuoriuscita di petrolio nel fiume potrebbe minacciare l’acqua, la terra e la salute degli abitanti.
Anna Lee, una giovane di 13 anni che rappresenta la Standing Rock Sioux Tribe, ha chiesto aiuto al mondo del web con una petizione su Change.org, in cui sollecita la US Army Corps of Engineers a fermare la costruzione del Dakota Access Pipeline.
“Ho vissuto tutta la mia vita lungo il fiume Missouri” spiega la ragazzina. “È una parte cruciale della nostra esistenza qui nella riserva di Standing Rock ma ora una compagnia petrolifera privata vuole costruire un oleodotto che lo attraversa e se non ci fermiamo esso avvelenerà il nostro fiume minacciando la salute della mia comunità in caso di fuoriuscite”.
La giovane racconta di aver giocato con i suoi amici lungo quel fiume, così come hanno fatto i nonni e bisnonni. Ma questo paradiso potrebbe essere in pericolo a causa dell’oro nero, che potrebbe “spazzare via le piante e gli animali, rovinare la nostra acqua potabile e avvelenare il centro della vita della comunità Standing Rock Sioux”.
“Dalle mie parti diciamo: L’acqua è vita. I nativi americani sanno che l’acqua è il primo farmaco non solo per noi ma per tutti gli esseri umani che vivono su questa terra”.
E gli interessi economici vogliono prevalere su tutto ciò. La giovane lamenta che le compagnie petrolifere rassicurino sulla sicurezza delle struttura me così non è visto che solo tra il 2012 e il 2013 ci sono state 300 interruzioni di oleodotti solo nel North Dakota.
E Leonardo DiCaprio, da sempre vicino a queste tematiche, non poteva di certo farsi sfuggire l’appello di Anna. Di recente, l’attore ha deciso di aiutare l’agricoltura sostenibile e in particolare la bevanda equa e solidale Runa prodotta da 3mila famiglie che vivono nella Foresta Amazzonica.
Così su Twitter ha rilanciato il suo messaggio:
Standing w/ the Great Sioux Nation to protect their water & lands. Take a stand: https://t.co/nKKMIe4csA #RezpectOurWater #KeepItInTheGround
— Leonardo DiCaprio (@LeoDiCaprio) 10 maggio 2016
Non solo DiCaprio. Anche altri nomi noti si sono uniti alla causa, tra cui tre attori del film Justice League Jason Momoa, Ezra Miller e Ray Fisher, che hanno inviato messaggi sui social media per protestare contro l’oleodotto.
Redazione greenMe.it
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