Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge sarda che conferisce alla Regione il potere esclusivo di decidere sulla fascia costiera
Il governo ha deciso di impugnare la legge 21/2020 varata dalla giunta regionale sarda lo scorso gennaio, nota come “Scempia coste” o “legge del cemento”.
La nuova legge elimina di fatto i vincoli sulla fascia costiera fino a 300 metri dal mare, fino a oggi considerata intoccabile, conferendo il potere esclusivo alla Regione di decidere sui beni identitari e agricoli.
Una normativa che, oltre a scardinare il Piano Paesaggistico Regionale vigente, secondo il governo sarebbe incostituzionale.
La Costituzione italiana, infatti, riserva al potere centrale la tutela dell’ambiente e del paesaggio: la legge “Scempia coste” sarda violerebbe gli articoli 9, 97 e 117 della nostra Carta e per questo sarà impugnata dal governo davanti alla Corte Costituzionale.
“Grazie alla petizione promossa dal Gruppo d’Intervento Giuridico Onlus, e sostenuta da tutte le associazioni ecologiste, sono state raccolte più di 35mila firme che dimostrano quanto la popolazione sarda voglia difendere le coste da una norma pericolosa per il nostro territorio. Noi siamo con loro e lavoriamo per dargli voce quotidianamente”, il commento di Antonio Piu, consigliere del Gruppo Progressisti e membro della commissione urbanistica.
Fonti di riferimento: Il Fatto Quotidiano/Sardegna Live, Presidenza del Consiglio dei Ministri
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