Le piogge torrenziali inondano l’Africa: il cambiamento climatico colpisce ancora

Eventi meteorologici estremi colpiscono Sudan e Nigeria, con piogge torrenziali e inondazioni, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone. L'esperto climatologo Antonello Pasini spiega le cause e le conseguenze di questo fenomeno

Dal Sudan alla Nigeria, piogge torrenziali e inondazioni stanno mettendo in ginocchio diverse aree dell’Africa, causando danni e vittime.

Il Sudan è uno dei Paesi più colpiti: da settimane, intense precipitazioni hanno provocato il crollo della diga di Arba’at, situata a circa 38 chilometri a nord-ovest di Port Sudan, uccidendo almeno 30 persone e colpendo almeno 50.000 abitazioni. Anche la Nigeria sta affrontando una situazione critica, con oltre 170 vittime, più di 200.000 sfollati a causa delle inondazioni, e circa 107.000 ettari di terreni agricoli spazzati via.

Il cambiamento climatico alla radice del fenomeno

Questi eventi estremi non sono casuali, ma sono la conseguenza diretta del cambiamento climatico. Come ha spiegato Antonello Pasini, fisico e climatologo del Cnr, in un’intervista a Radio3Mondo: “Il cambiamento climatico colpisce ovunque. È chiaro però che l’effetto di questi eventi estremi si amplifica quando colpisce territori e società fragili, in particolare quelle africane”.

Pasini sottolinea come il riscaldamento globale stia causando lo spostamento verso nord della fascia di convergenza intertropicale, la zona dove si concentrano le piogge più intense. Questo fenomeno sta portando precipitazioni eccezionali in aree che normalmente sono aride, come il Sahara, con conseguenze devastanti.

Un effetto domino sul clima globale

Lo spostamento della fascia di convergenza intertropicale non riguarda solo l’Africa, ma ha ripercussioni anche sul clima mediterraneo. “L’innalzamento delle zone delle piogge in Africa influisce anche il clima mediterraneo perché lo spostamento più a nord della fascia di convergenza favorisce anche l’ingresso degli anticicloni africani sul nostro territorio”, spiega Pasini. “Il clima è un sistema complesso e globalizzato e quindi anche noi risentiamo, in maniera diversa, di fenomeno di questo tipo”.

L’azione dell’uomo aggrava la situazione

L’azione dell’uomo sull’ambiente, con le emissioni di gas serra e la deforestazione, sta contribuendo ad aggravare gli effetti del cambiamento climatico. “L’azione dell’uomo sull’ambiente può aumentare gli effetti del cambiamento climatico? Sì, in maniera diretta e indiretta”, afferma Pasini. “Diretta in quanto rende più fragile il territorio e indiretta perché produce grandi quantità  emissioni di gas serra estremamente forti da queste attività”.

Le conseguenze sono particolarmente gravi per le popolazioni più vulnerabili, che hanno meno risorse per adattarsi ai cambiamenti climatici. “È chiaro che gli impatti sono notevolissimi e aumentano le inequità internazionali: il cambiamento climatico colpisce chiunque ma chi abita in società fragili con meno mezzi ha meno possibilità di adattarsi e quindi, l’ultima strategia di adattamento diventa la migrazione, anche climatica”, conclude Pasini. “Il clima esasperato crea conflitti e mancanza di risorse e tutto ciò sfocia nelle migrazioni di massa“.

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