Toglievano i rifiuti attorno al lago Bullicante, denunciati attivisti e volontari

Dei volontari puliscono e portano via i rifiuti vicino al lago Bullicante, ma vengono fermati dagli operatori di Roma Natura. L’area ora è sotto sequestro

Tra il quartiere Pigneto, via Prenestina, via di Portonaccio e il quartiere di Casal Bertone, il lago Ex SNIA sorge su un’area industriale dismessa che aveva ospitato l’opificio della CISA Viscosa, il cui stabilimento fu chiuso nel ‘54. Una storia di quasi totale abbandono, nel solito susseguirsi degli scaricabarile.

Grandi aree di questa vasta zona sono infatti per lo più lasciate da anni all’incuria generale e ora qualcuno aveva deciso di fare qualcosa di concreto. Ma accade l’inverosimile e quella che era una bellissima azione di cittadinanza attiva si è trasformata in qualcosa di paradossale.

Quegli ammassi di rifiuti abbandonati in quell’area dell’ex Snia, poco distante dal lago Bullicante, erano stati infatti tolti da alcuni attivisti e volontari. Armati di pale e carriole e affittando anche mezzi meccanici a proprie spese, il loro intento era quello di fornire una volta per tutte risposte concrete alla mancata bonifica.

Una azione che però è stata bloccata: nelle scorse ore, infatti, quei volontari al lavoro sono stati fermati, identificati e denunciati dal personale dell’Ente Roma Natura che ha poi posto tutta l’area sotto sequestro, considerandola al pari di una discarica abusiva.

C’era la volontà di risolvere il problema di quei rifiuti, lasciati dopo l’abbattimento di una baraccopoli, nel rispetto delle norme e della tutela ambientale, visto la vicinanza del monumento naturale rappresentato dal lago Bullicante. Era in programma anche un sopralluogo per elaborare scheda tecnica propedeutica alla bonifica da parte di Ama, fermo restando il nulla osta di Roma Natura – spiegano a la Repubblica di Roma gli attivisti del Forum Parco delle Energie, del Comitato di Quartiere e del Centro sociale ex Snia – questa soluzione voleva essere un ulteriore passo in avanti per il recupero dell’area. Un obiettivo che portiamo avanti da anni nonostante i ritardi della politica e il disinteresse delle varie amministrazioni.

Ma i volontari sono decisi a continuare la loro battaglia e, mentre l’Ente RomaNatura dà comunque luogo a una serie di interessanti iniziative, anche se da parte loro non troviamo repliche nemmeno sui social – annunciano per venerdì 4 marzo una mobilitazione sotto la sede del Demanio per denunciare il ritardo nel riconoscimento delle acque del lago come acque demaniali. Questa sorta di tutela farebbe arrivare di fatto alle altre istruttorie di tutela, a partire dall’allargamento del perimento del monumento naturale, fermo da mesi in Regione Lazio.

Resta in ogni caso il paradosso tutto italiano quello del volontario sanzionabile.

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Fonte: la Repubblica Roma

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