Vittoria! Il Lago Bianco al passo Gavia è salvo: non diventerà bacino per la produzione di neve artificiale per le piste da sci

Ci sono voluti anni di battaglia, ma ora finalmente il comune di Valfurva ha stralciato l’opera di costruzione di una condotta per trasportare l’acqua del Lago Bianco fino alla pista di sci di fondo del paese

La decisione del comune di Valfurva di interrompere definitivamente i lavori per l’utilizzo dell’acqua del lago Bianco al passo Gavia per la produzione di neve artificiale rappresenta una vittoria significativa per i difensori dell’ambiente e della natura incontaminata.

Questo lago alpino, situato a oltre 2.600 metri di quota tra le province di Brescia e Sondrio, nel cuore del Parco nazionale dello Stelvio, è una perla naturalistica da preservare. L’opera avviata dalla società S.C.I. Spa, volta a prelevare l’acqua dal lago e trasportarla fino alla pista di sci di fondo nel paese facendola scivolare dentro una condotta lunga quasi otto chilometri, ha suscitato una forte opposizione da parte di cittadini, gruppi ambientalisti e associazioni.

Dopo 14 anni di battaglie politiche e legali con l’interessamento anche di Cai, Legambiente, Lipu e Wwf, il comune ha finalmente deciso di stralciare l’opera dalla convenzione, riconoscendo l’importanza di preservare l’integrità dell’ecosistema unico del lago Bianco. La decisione è stata accolta con gioia dal Comitato Salviamo il Lago Bianco e da tutte le persone che hanno lottato per proteggere questo luogo straordinario.

Ora si chiede il ripristino dei luoghi com’erano prima dei lavori

Nonostante anni di tentativi e ingenti risorse spese, il progetto è stato definitivamente abbandonato, evitando ulteriori danni all’ambiente e al paesaggio montano. La questione del lago Bianco ha attirato l’attenzione anche a livello nazionale e europeo, con la Commissione Europea e la Procura che hanno avviato indagini sull’operato della società e sul rispetto delle normative ambientali.

Anche se è arrivata la decisione del comune di Valfurva di interrompere i lavori, tuttavia, la questione non è ancora definitivamente chiusa. Le indagini in corso della Procura della Repubblica e della Commissione Europea potrebbero portare a ulteriori sviluppi e sarà importante monitorare da vicino la situazione per garantire il pieno rispetto delle leggi ambientali e la tutela del lago Bianco e del suo ecosistema.

Le associazioni dell’Osservatorio Nazionale e tutte le realtà intervenute in difesa del Lago Bianco chiedono infatti ora che oltre alla fine definitiva dei lavori, venga effettuato il ripristino dei luoghi allo stato in cui erano prima dell’intervento.

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