Un terremoto di magnitudo 5.5 ha colpito stamattina la Turchia centrale, come segnalato dall'European Mediterranean Seismological Centre (Emsc). La forte scossa è stata seguita da altre di magnitudo compresa tra 2.5 e 3.1, lasciando la regione in uno stato di paura e allerta
La Turchia, insieme alla vicina Siria, sta ancora cercando di riprendersi dal devastante terremoto che l’ha colpita lo scorso febbraio, provocando decine di migliaia di vittime tra morti e feriti. Oggi la terra è tornata a tremare alle 07:44 di mattina (08:44 ora locale).
L’epicentro di questo nuovo terremoto (di magnitudo 5.5 e a una profondità di 11,27 chilometri) è stato localizzato presso la città di Kozan, nella provincia di Adana ma è stato avvertito anche a Osmaniye e Kahramanmaraş.
Nonostante la popolazione abbia ben avvertito la scossa, ad ora fortunatamente non si segnalano danni a persone o cose, anche se ovviamente si è scatenato il panico tra gli abitanti.
🔔#Earthquake (#deprem) M3.0 occurred 19 km N of #Kozan (#Turkey) 12 min ago (local time 08:51:51). More info at:
📱https://t.co/bKBgMenA4F
🌐https://t.co/be9qNtJpYH
🖥https://t.co/iqSr7nSOFQ pic.twitter.com/OSC5pF1GzI— EMSC (@LastQuake) July 25, 2023
Alla scossa principale ne sono seguite altre di magnitudo compresa tra 2.5 e 3.1 e sembra che lo sciame sismico stia continuando. A registrare e segnalare il nuovo terremoto è l’European Mediterranean Seismological Centre (Emsc), sul cui sito potete seguire tutti gli aggiornamenti.
In uno dei suoi ultimi post, il Centro Sismologico segnala che nelle ultime 70 ore sono stati ben 13 le scosse che hanno colpito la Turchia centrale.
🕒 This is the 13th felt #earthquake in Central Turkey in the last 70 hours.
— EMSC (@LastQuake) July 25, 2023
- Il suolo dell’Anatolia si è spostato di almeno 3 metri, ecco cosa ha provocato il violento terremoto che in Turchia ha portato morte e distruzione
- Neonato di 10 giorni e la sua mamma estratti vivi dalle macerie del terremoto dopo più di 80 ore
- Non solo morte, le foto più potenti della devastazione dopo il terremoto sono anche un inno alla vita