La Siberia brucia nel silenzio generale, le immagini satellitari degli incendi sono impressionanti

Ancora un territorio devastato dalle fiamme che non danno tregua e che, nel silenzio generale, stanno mangiandosi ettari di ecosistemi preziosi

L’Europa brucia da settimane: Spagna, Francia, Portogallo, e anche alcune regioni del nostro Paese (in particolare Versilia e Carso) sono strette nella morsa del fuoco che minaccia i centri abitati bruciando le case e i campi.

Ma non è solo l’Europa continentale a essere vittima degli incendi: già dalla prima settimana del mese di luglio, i satelliti della NASA hanno iniziato a rilevare i primi segnali di diversi focolai di incendi nell’estremo oriente della Russia, nella regione della Siberia – di cui non i media non parlano.

Nei giorni scorsi le immagini registrano la presenza di focolai sempre più grandi e intensi – veri e propri fiumi di fumo denso e nero che stanno interessando le regioni di Khabarovsk e di Jacuzia, dove si trovano foreste di larici e dove ha sede il massiccio di Krondyor, ecosistema naturale ricchissimo di platino.

In particolare, il 17 luglio questa drammatica immagine è stata raccolta e diffusa da uno spettroradiometro per immagini a risoluzione moderata (MODIS) posto sul satellite NASA Aqua. L’immagine catturata dal satellite è stata poi arricchita dalla presenza di punti e macchie rossi, che indicano i luoghi in cui lo spettroradiometro ha rilevato temperature anomale indicative di incendi in atto.

Secondo il ministero russo, solo nell’estate di quest’anno 51 focolai hanno bruciato circa 9.737 ettari di bosco – malgrado il dispiegamento di più di migliaia di persone e mezzi per provare a bloccare il dilagare delle fiamme.

Negli ultimi due anni, la regione di Jacuzia ha subito incendi gravissimi, che hanno portato al danneggiamento di oltre 8,4 milioni di ettari di foreste: in molti casi si tratta di danneggiamenti irreversibili. E gli incendi non sono l’unico pericolo per questa regione: le inondazioni ripetute del fiume Yana stanno danneggiando villaggi e comunità locali, e centinaia di persone nell’area sono state già sfollate.

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Fonte: NASA

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