La Russia dichiara lo “stato di emergenza” dopo una misteriosa fuga di radiazioni a Khabarovsk

Le autorità della città di Khabarovsk, all’estremo oriente russo, hanno dichiarato lo stato di emergenza in un’area in cui è stata trovata una “fonte di radiazioni”

Livelli elevati di radiazioni sono stati rilevati vicino a un traliccio elettrico a circa 2,5 km dagli edifici residenziali di Khabarovsk, in Russia. A dirlo è l’agenzia di stampa TASS, secondo cui nessuno sarebbe rimasto ferito o esposto alle radiazioni e “non vi è alcun pericolo per la salute dei cittadini”. L’area è stata delimitata, ma la fonte della fuga di radiazioni non è stata resa pubblica.

È stata scoperta una fonte di livelli di radiazioni aumentate, l’area è stata transennata – dice il capo della protezione civile di Khabarovsk, Andrey Kolchin, precisando che i livelli di radiazione saranno monitorati per i prossimi due giorni e che la fonte di radiazione sarà indagata. Si è deciso di introdurre lo stato di emergenza a Khabarovsk per portare a termine i lavori più velocemente.

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Secondo l’inglese Metro, la fuga di radiazioni sarebbe nota da circa una settimana, dopo che sui social era stato pubblicato un video di un uomo con una maschera protettiva e un lettore di radiazioni, che mostrava come il contatore del dispositivo segnasse letture progressivamente più alte mentre camminava su una “discarica di rifiuti”. Nel filmato si sentirebbe l’uomo dire che il numero sul contatore era 20 microsievert (μSv), sebbene la lettura più alta visibile sullo schermo fosse di 5,99.

Quali sono i rischi della fuga di radiazioni in Russia?

Le poche informazioni consentono di non lanciare alcun allarme: nel caso l’esposizione massima sia stata di 20 microsievert (μSv), sarebbe più bassa rispetto alle dosi medie a cui sono ad esempio esposti gli assistenti di volo, per i quali si stimano dosi professionali annuali di 1,5-1,7 millisievert (mSv), cioè quasi cento volte superiori.

Generalmente, secondo la Commissione internazionale per la protezione radiologica (ICRP), il limite di esposizione professionale è 50 mSv in un anno (fino a una soglia di 100 mSv in un periodo di 5 anni consecutivi), e un massimo di 1 mSv in un anno per le persone. Sempre secondo l’ICRP, un sievert – quindi 1000 mSv – comporta un rischio del 5,5% di sviluppare un cancro sulla base del controverso modello lineare senza soglia (LNT), un modello dose-risposta utilizzato per stimare gli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione alle radiazioni.

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