La produzione di plastica emette un inquinamento da carbonio pari a quello di 600 centrali elettriche alimentate a carbone ogni anno, tanto che - secondo una nuova analisi - entro la metà del secolo le emissioni globali derivanti dalla produzione di plastica potrebbero triplicare fino a rappresentare un quinto del bilancio di carbonio rimanente della Terra
Entro la metà del secolo, l’inquinamento provocato dall’industria della plastica potrebbe “minare gli sforzi mondiali” volti a controllare la crisi climatica. Il motivo? La produzione di plastica emette un inquinamento da carbonio pari a quello di 600 centrali alimentate a carbone ogni anno (2,24 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente).
È quanto emerge dalle nuove stime del Lawrence Berkeley National Laboratory, sostenuto dai finanziamenti della campagna Beyond Petrochemicals di Bloomberg Philanthropies,che forniscono ulteriori prove del fatto che l’industria della plastica stia remando contro a qualsiasi soluzione al cambiamento climatico.
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La crescita esponenziale dell’industria della plastica sta minando gli sforzi mondiali per affrontare il cambiamento climatico – spiega Heather McTeer Toney, direttrice esecutiva di Beyond Petrochemicals. I prodotti petrolchimici, gli elementi costitutivi della plastica, stanno già avvelenando le comunità vicine agli impianti di produzione con inquinamento cancerogeno. Le conseguenze delle emissioni incontrollate di carbonio di questo settore raggiungeranno tutti gli abitanti del pianeta.
Il report, l’nquinamento da carbonio oggi
Nel 2019 la produzione globale di plastica ha generato 2,24 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente (GtCO 2 e), che rappresentano il 5,3% delle emissioni globali totali di gas serra (GHG). In confronto, nel 2019 il settore dell’aviazione globale ha generato 60 milioni di tonnellate di emissioni di biossido di carbonio (MtCO2 ) .
Sempre nel 2019 la produzione globale di plastica ha rappresentato circa il 12% della domanda globale di petrolio e circa l’8,5% della domanda globale di gas naturale.
La produzione primaria di plastica dipende fortemente dai combustibili fossili. Circa il 70% dei combustibili fossili utilizzati nella produzione servono come materie prime per i prodotti petrolchimici che producono prodotti in plastica. Ciò suggerisce che la futura produzione primaria di plastica potrebbe ancora essere fortemente dipendente dai combustibili fossili, anche se il nostro sistema energetico fosse decarbonizzato.
Circa il 75% delle emissioni di gas serra derivanti dalla produzione di plastica si verificano nelle fasi precedenti alla fase di creazione dei polimeri che formano i diversi prodotti di plastica e, come spiega il rapporto, l’estrazione di combustibili fossili e la creazione di monomeri come l’etilene sono tra le fasi a maggiore intensità di carbonio.
Il rapporto esamina specificamente le emissioni di gas serra di nove principali tipi di polimeri che vengono prodotti e consumati in grandi quantità. La creazione di polietilene tereftalato (PET) e polipropilene (PP) sono in cima alla lista delle emissioni di carbonio tra questi polimeri. Vengono utilizzati per creare imballaggi in plastica, comprese bottiglie d’acqua in plastica, contenitori per bevande calde e vari tipi di imballaggi alimentari.
Sforzi (quasi) vani
Dal report emerge quindi che le emissioni derivanti dalla produzione di plastica potrebbero raggiungere le 4,75 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente entro il 2050 con un tasso di crescita del settore del 2,5% annuo. Ciò equivale alle emissioni annuali di 1,1 miliardi di automobili a benzina.
Con una crescita annua del 4%, le emissioni derivanti dalla produzione di plastica potrebbero raggiungere le 6,78 gigatonnellate di anidride carbonica equivalente entro il 2050. Ciò equivarebbe alle emissioni di oltre 1700 centrali a carbone.
Se gli attuali livelli di produzione rimanessero costanti, nel 2050 la produzione di plastica rappresenterebbe il 15-19% del restante bilancio globale di carbonio per mantenere la temperatura media globale a 1,5°C. In una rete elettrica decarbonizzata, con un tasso di crescita del settore del 2,5%, la produzione di plastica rappresenterebbe il 17-22% del restante bilancio globale di carbonio per mantenere la temperatura media globale a 1,5°C.
C’è poco da aggiungere, dunque, se non che questo rapporto potrebbe essere una ulteriore risorsa per i delegati che si recheranno a Ottawa, in Canada, la prossima settimana per i negoziati sul primo trattato al mondo per affrontare l’inquinamento da plastica. Organizzata dal Programma ambientale delle Nazioni Unite, la quarta sessione critica del Comitato negoziale intergovernativo (INC-4) inizierà il 23 aprile. Staremo a vedere.
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