La storica linea ferroviaria che viaggia lungo la Costa Brava sta per essere inghiottita dal mare. L'erosione costiera avanza a ritmi ormai velocissimi e sta mettendo a dura prova la sua esistenza.
La linea ferroviaria R1 del Maresme, che collega Barcellona a Blanes, è una delle più antiche e suggestive di tutta la Spagna. È celebre in tutta Europa per la sua vista mozzafiato sul mare. Ma tra non molto potrebbe essere solo un lontano ricordo. L’erosione costiera, infatti, sta minacciando di anno in anno la sua esistenza. E le violente mareggiate degli scorsi giorni hanno provocato diversi danni ai binari, tanto da costringere la compagnia ferroviaria Adif a organizzare dei bus sostitutivi per i passeggeri.
🚆🚂 La LÍNEA R1 de rodalies del #Maresme esta Cortada la circulación entre #pinedademar y #malgratdemar en ambos…
Posted by Cerdanyola directo on Sunday, March 27, 2022
Purtroppo, però, non si tratta di un episodio isolato. Nel 2020 la tempesta Gloria, che ha seminato devastazione e morte sul territorio spagnolo, ha dato l’ennesimo duro colpo alla linea ferroviaria che attraversa la meravigliosa Costa Brava. E per sistemare alcuni tratti dei binari e ricostruire un ponte la società ha dovuto spendere circa 12 milioni di euro.
Ma non si potrà andare avanti per molto con continui interventi. La situazione è ormai fuori controllo e il destino della pittoresca linea ferroviaria, attiva dal lontano 1848, sembra segnato.
Il destino della linea ferroviaria è ormai segnato
L’antica linea ferroviaria attraversa 16 città della Costa Brava, estendendosi per circa 70 km, e nei giorni feriali circa 100.000 persone utilizzano il servizio. E ogni anno su questa linea viaggiano ben 40 milioni di passeggeri, come riportato dalla Surfrider Foundation Europe.
Ad aggravare il fenomeno dell’erosione costiera negli ultimi tempi è stata il ritmo velocissimo dell’urbanizzazione che interessa l’area, l’innalzamento del livello del mare (nell’ultimo trentennio è aumentato di 3,3 mm all’anno nella costa catalana), ma anche la presenza di ben 5 porti turistici pesa molto.
“Le correnti oceaniche spostano la sabbia da Nord a Sud come parte di un processo naturale di rigenerazione delle spiagge, ma le banchine dei porti turistici fungono da trappole sedimentarie” spiega Joan Manuel Vilaplana, geologo presso l’istituto di ricerca Observatori del GeoRisc (che si occupa dei rischi geologici della Catalogna), sottolineando che aggiungere artificialmente sabbia sui litorali non può essere la soluzione, oltre a comportare un costo economico elevato.
Secondo l’esperto, l’installazione di frangiflutti non rappresenta un’opzione valida, non a lungo termine. Servono semplicemente per “tamponare”.
“Queste opere di difesa sono necessarie per aumentare la sicurezza della R1 ed evitare possibili incidenti e incidenti ferroviari nel breve termine, ma non rappresentano la soluzione definitiva e, in nessun caso, l’alternativa allo spostamento delle infrastrutture. Soluzioni difficili come i frangiflutti aggravano semplicemente il problema dell’erosione, quindi la cura è peggiore della malattia” aggiunge Vilaplana.
Per gli esperti dell’Observatori del GeoRisc l’unica cosa da fare è spostare la linea ferroviaria.
“Lo spostamento della R1 è essenziale per avviare il processo di adattamento della nostra costa ai nuovi scenari di emergenza climatica. In questo modo si fornirebbe un servizio più efficiente e si migliorerebbe la mobilità in tutta la regione”.
Nel caso in cui non si intervenisse in tempo, l’ultima fermata della R1 sarebbe sott’acqua. Letteralmente.
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Fonti: Observatori del GeoRisc/Surfrider Foundation Europe
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