La megabomba ambientale Keystone XL rischia di esplodere e di causare danni ambientali più gravi del previsto. Un nuovo studio dedicato all’impatto ambientale del maxi oleodotto ha evidenziato conseguenze più preoccupanti rispetto a quanto ipotizzato dal Dipartimento di Stato.
La megabomba ambientale Keystone XL rischia di esplodere molto presto e di causare danni più gravi del previsto. Un nuovo studio dedicato all’impatto ambientale del maxi oleodotto ha evidenziato conseguenze più preoccupanti rispetto a quanto ipotizzato dal Dipartimento di Stato statunitense.
Gli attivisti si schierano contro la costruzione dell’oleodotto pensato per trasportare ingenti quantità di petrolio dal Canada agli Stati Uniti. È nata così una nuova petizione di Avaaz per fermare la realizzazione di Keystone, in nome della salvaguardia dell’ambiente e degli ecosistemi.
Lo studio in questione è stato condotto dal gruppo ambientalista britannico Carbon Tracker Initiative e sottolinea gli le ripercussioni sull’ambiente dell’estrazione di petrolio da sabbie bituminose. Canada e Stati Uniti supportano la costruzione dell’oleodotto, che permetterà di facilitare il trasporto dell’oro nero e di incrementare i quantitativi inviati quotidianamente da Alberta al Nebraska, grazie ad una riduzione dei costi rispetto alle spedizioni ferroviarie.
Secondo il Dipartimento di Stato statunitense, l’approvazione o la bocciatura di Keystone non comporterebbe impatti significativi sulla continua domanda di greggio da parte delle raffinerie Usa. A parere di Carbon Tracker Initiative, in questo modo gli Stati Uniti cercano di nascondere il loro interesse effettivo per l’oleodotto e il relativo impatto ambientale.
Gli Usa potrebbero dare presto il via libera alla costruzione di Keystone, che è stato ribattezzato come la più grande bomba ambientale del pianeta. Se i cittadini degli Usa, del Canada e di tutto il mondo si muoveranno rapidamente e proseguiranno con le proteste, le voci di coloro che si schierano a favore dell’ambiente potrebbero essere ascoltate.
Il Governo Usa si trova in una posizione molto delicata. Approvare la costruzione di Keystone significherebbe rendere vane le promesse di lotta contro il cambiamento climatico. Se venisse realizzato, Keystone contribuirebbe al rilascio di miliardi di tonnellate di Co2 in atmosfera e all’arricchimento del solito gruppo ristretto di grandi aziende.
Keystone non farà altro che favorire l’operato e i guadagni delle multinazionali del petrolio, ma i cittadini possono ancora dare voce alle proprie proteste. John Kerry, responsabile delle relazioni internazionali Usa, ha infatti deciso di aprire una consultazione pubblica su Keystone e le azioni degli ambientalisti hanno già ritardato di 3 anni la costruzione dell’oleodotto, che in precedenza veniva data per certa.
Ferma la megabomba ambientale Keystone.
Firma qui la petizione di Avaaz.
Marta Albè
Fonte foto: avaaz.org
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