Abbiamo solo 2 generazioni per salvare il Pianeta. L’allarme dell’Iss

"Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell'uomo e dei territori". A lanciare l'allarme è il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi: "E' questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l'anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito"

“Non abbiamo più tempo. Ci restano solo due generazioni. Tra due generazioni i nostri figli e i nostri nipoti corrono il rischio di non poter stare all’aria aperta. Di abitare un pianeta non vivibile a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento”. A lanciare l’allarme Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità.

Nel frattempo è partita a Katowice la COP24, la conferenza sui cambiamenti climatici. I rappresentanti di 200 Paesi hanno avviato due settimane di negoziati, dal 2 al 14 dicembre, per contrastare l’aumento globale delle temperature, cercando di insistere su quanto deciso a Parigi durante la Cop21. Non bisogna perdere tempo, ormai gli effetti del riscaldamento globale sono difficili da gestire e occorre intervenire in fretta, prima che sia davvero troppo tardi.

Temperature sempre più calde, fenomeni meteo estremi alle nostre latitudini, ghiacciai che si sciolgono, mari che si innalzano pericolosamente. Scenari ed eventi tristemente noti. Non è ancora troppo tardi. Le parole contenute nell’accordo di Parigi devono tradursi immediatamente in fatti.

È questo l’obiettivo della Cop24, la 24esima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Greenpeace ricorda l’allarme lanciato dalla comunità scientifica: abbiamo solo 12 anni per salvare la Terra dalla catastrofe climatica. Per questo occorrono obiettivi ambiziosi ma soprattutto concreti.

“Questo è un momento cruciale per tutti noi, un vero e proprio test per l’umanità. A Katowice i leader di tutti i Paesi del mondo devono sfidarsi a guardarsi in faccia e affermare di essere al fianco di tutti noi. Quelli che non lo faranno saranno condannati dalla Storia e ne dovranno render conto. Alla CoP24, i governi devono agire e impegnarsi, entro il 2020, ad allineare i loro piani nazionali sul clima all’obiettivo di mantenere l’incremento delle temperature entro 1,5°C” ha detto Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International.

gas serra

Quest’anno, il Summit sul clima arriva poco dopo il rapporto dell’IPCC, che ha messo in guardia su una serie di rischi a cui stiamo andando incontro:

  • A questi ritmi, il riscaldamento climatico supererà la soglia di 1,5°C tra il 2030 e il 2052, per questo occorre ridurre da subito le emissioni di gas serra;
  • I livelli di CO2 hanno raggiunto valori record: mai così alti da milioni di anni. Si parla infatti di 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017;
  • Il 2018 sia avvia a essere il quarto anno più caldo di sempre: i vent’anni più caldi sono stati tutti registrati negli ultimi 22 anni;
  • Secondo il rapporto “UNEP Emission Gap”, i Paesi devono aumentare di 5 volte le riduzioni di emissioni di gas serra per centrare l’obiettivo 1,5°C.

Abbiamo solo 2 generazioni per salvare il Pianeta

Solo 2 generazioni per salvare il Pianeta.

“Due generazioni, ovvero 20 anni, per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici e dagli effetti devastanti che questi avranno sulla salute dell’uomo e dei territori”. A lanciare l’allarme è il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi: “E’ questo il tempo che ci rimane per mettere in atto misure concrete. Fra 20 anni potrebbe già essere troppo tardi. Già oggi le morti in Europa legate ai cambiamenti climatici sono migliaia l’anno, ma saranno milioni nel prossimo futuro se non si agisce subito”.

“I cambiamenti climatici sono la vera minaccia globale di questo secolo e attraversano tutta la condizione umana e ambientale – afferma Ricciardi – dalle ondate di calore, all’approvvigionamento idrico fino a quello alimentare e allo smaltimento dei rifiuti. La qualità della nostra vita, la nostra salute e la stessa nostra sopravvivenza sono quindi messe a serio rischio dai cambiamenti climatici prodotti soprattutto dall’inquinamento. Gestire queste trasformazioni, cambiare rotta è diventata la vera emergenza e la vera sfida. La comunità scientifica oggi ha fatto un primo passo per condividere questa consapevolezza e farla diventare una responsabilità e un impegno comune. Questa sfida – conclude il Presidente – si vince con la collaborazione di tutti. Dai decisori politici, al mondo industriale, a quello dell’educazione e attraverso i nostri atti quotidiani. C’è bisogno di tutti”.

Che fare?

Qualcosa si sta già muovendo. Dal canto nostro, l’Unione europea ha proposto un obiettivo “emissioni zero” al 2050. Ma non basta visto che per restare entro 1,5°C, questo target deve essere raggiunto entro il 2040. Inoltre, i Capi di Stato di 18 Paesi europei, tra cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, hanno firmato un appello per chiedere a tutti i Paesi di rivedere i loro piani nazionali sul clima, alla luce delle ultime evidenze scientifiche.

“Dobbiamo fare in modo che queste negoziazioni non deludano le aspettative. La COP24 deve consolidare la spinta che si è generata nel 2018 e porre le fondamenta per il successo del vertice del Segretario Generale delle Nazioni Unite nel 2019, per rafforzare gli impegni sul clima e le azioni di cui il mondo come lo conosciamo ha bisogno per la sua sopravvivenza. Senza un’ambiziosa e drastica azione sul clima sarà impossibile mantenere il riscaldamento globale entro 1,5°C” ha detto – Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, presente a Katowice. “È ora di cambiare passo nella lotta al cambiamento climatico e per prima cosa si devono lasciare i combustibili fossili sotto terra e puntare su energie da fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetico”.

Questo vertice ricade in un momento politico globale. Secondo Greenpeace, i maggiori inquinatori dovrebbero vergognarsi del fatto che i paesi colpiti più duramente dai cambiamenti climatici siano anche quelli che guidano la lotta contro il riscaldamento globale.

Michał Kurtyka, Segretario di Stato polacco del Ministero dell’Ambiente, ha assunto ufficialmente la presidenza della COP per i prossimi dodici mesi.

“Ho sentito da tutti i partner una dichiarazione preliminare ma chiara sulla volontà di rendere la COP24 un successo. Un possibile accordo significa l’accettazione unanime di un complicato documento multilaterale scritto in un linguaggio tecnico. Non sarà facile, ma le meraviglie sono le specialità della Polonia” ha promeso Michał Kurtyka.

Una Cop24 all’insegna della sostenibilità

Non poteva essere altrimenti. Per ridurre le emissioni che verranno inevitabilmente prodotte in occasione di un grande evento come questo, sono state adottate una serie di soluzioni.

La COP24 genererà 55.000 tonnellate di CO2 ma verranno piantati 6 milioni di alberi, il doppio rispetto a Central Park a New York. Tutti i partecipanti registrati potranno utilizzare i mezzi pubblici gratuitamente a Katowice e nel Distretto di Slesia. Ridotte al minimo le stampe, le informazioni saranno soprattutto in digitale e l’unica carta sarà quella riciclata. Saranno banditi i prodotti usa e getta e le decorazioni sono state realizzate con materiali riutilizzabili.

Dare l’esempio è il minimo. Speriamo che sia davvero la volta buona, non abbiamo più tempo.

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Francesca Mancuso

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