Qual è lo stato di salute dell'ambiente in Italia? Se da una parte cresce la superficie boscata e diminuiscono le emissioni, dall'altra nelle città si continuano a sforare i livelli di inquinanti. Queste sono solo alcune informazioni fornite dall’Annuario dei Dati ambientali ISPRA 2012, presentato oggi a Roma
Qual è lo stato di salute dell’ambiente in Italia? Se da una parte cresce la superficie boscata e diminuiscono le emissioni, dall’altra nelle città si continuano a sforare i livelli di inquinanti. Queste sono solo alcune informazioni fornite dall’Annuario dei Dati ambientali ISPRA 2012, presentato oggi a Roma.
Giunto alla sua 11esima edizione, il documento raccoglie tutti i dati sullo stato dell’ambiente nel nostro paese, dalle emissioni inquinanti e le polveri sottili al dissesto idrogeologico. Ed ecco punto per punto come sta l’Italia.
Emissioni inquinanti. Le stime provvisorie di emissioni di gas serra per il 2012 (aggiornate al 30 giugno 2013), parlano di 464,55 milioni di tonnellate di CO2, in calo del 5% rispetto al 2011 soprattutto per via della crisi economica e della contrazione dei consumi. Anche per questo, l’Italia è sempre più vicina, nonostante i modesti sforzi, al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni previsti dal Protocollo di Kyoto.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, la situazione è stazionaria: da un lato è soddisfacente per il biossido di zolfo e per il benzene, dall’altro è negativa per il PM10, il cui valore limite giornaliero è stato superato nel 48% delle stazioni di monitoraggio, per l’ozono (l’obiettivo a lungo termine non è stato rispettato nel 92% delle stazioni) e per il biossido di azoto (il valore limite annuale non è stato rispettato nel 20% delle stazioni di monitoraggio). Desta preoccupazione anche il dato relativo al benzo(a)pirene i cui livelli, seppur misurati in un numero ancora troppo limitato di stazioni di monitoraggio (69), superano i valori consentiti nel 20% dei casi.
Trasporto. Purtroppo, il mezzo di trasporto più utilizzato dagli italiani per i viaggi e dagli stranieri che visitano il nostro Paese è ancora la macchina (rispettivamente il 62,9% e il 65%). Il settore trasporti, in Italia, nel 2012, è responsabile del 23,4% delle emissioni totali di gas serra.
Boschi. Buone notizie per quanto riguarda i preziosi “polmoni verdi” del nostro Paese. Nel 2010, il coefficiente di boscosità era pari al 36%, ben più alto rispetto al 28,8% registrato nel 1985. Un contributo importante alla crescita della superficie boscata è dato dall’espansione delle foreste sulle aree abbandonate dall’agricoltura. Fenomeno, questo, condizionato dalla crisi del settore agricolo e dalle politiche comunitarie. La principale minaccia è oggi ancora rappresentata dagli incendi, il 72% dei quali, nel 2011, è risultato essere di natura dolosa, il 14% colposa e il restante 14% di natura dubbia.
Dissesto idrogeologico, terremoti e alluvioni. Purtroppo il nostro paese è soggetto al dissesto geologico-idraulico, sia per le proprie caratteristiche geologiche e geomorfologiche, sia per l’impatto dei fenomeni meteoclimatici oltre che per l’incontrollata presenza dell’uomo e delle sue attività. Dal 1° novembre 2011 al 31 dicembre 2012, sul territorio nazionale, ci sono stati 4.129 terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 2, ed è aumentato anche il numero di quelli con magnitudo superiore a 5. Le frane censite sono state circa 487.000 e interessano un’area pari al 6,9% del territorio nazionale. La popolazione esposta a fenomeni franosi ammonta a 987.650 abitanti. È stato inoltre stimato che in Italia le persone esposte ad alluvioni sono 6.153.860.
Per quanto riguarda il consumo di suolo, in Italia ne sono stati consumati, in media, 7 mq al secondo per oltre 50 anni. Oggi il consumo di suolo ha raggiunto gli 8 mqal secondo. In pratica, ogni 5 mesi viene cementificata una superficie pari a quella del comune di Napoli e ogni anno una superficie pari alla somma di quelle dei comuni di Milano e di Firenze.
Inquinamento del suolo e delle acque. Preoccupante l’inquinamento legato alle attività industriali col rilascio di sostanze pericolose nel suolo, nel sottosuolo, nei sedimenti e nelle acque sotterranee.
Natura e Biodiversità. L’Italia è uno dei Paesi europei più ricchi di biodiversità, anche per via della favorevole posizione geografica, conquistando il primato di Paese europeo con il più alto numero di specie animali (oltre 58.000). Le piante superiori sono circa 6.700, il 15,6% delle quali endemiche. In Italia la biodiversità è principalmente minacciata dalle attività umane e dalla crescente richiesta di risorse naturali. Il livello di minaccia è alto: tra le diverse classi di Vertebrati risulta particolarmente a rischio di estinzione oltre il 40% delle specie di pesci, circa il 28% di uccelli e il 15% delle specie di mammiferi.
A salvaguardia della biodiversità nel nostro Paese sono presenti 871 aree protette, che occupano una superficie a terra di oltre 3 milioni di ettari (10,5% del territorio nazionale).
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