Alti livelli di inquinamento comportano un’enorme riduzione dell’intelligenza e cali significativi a livello cognitivo: ecco il nuovo studio.
L’inquinamento nell’atmosfera riduce il nostro quoziente intellettivo. Un po’ come a dire: se respiri aria inquinata ti si restringe il cervello. È proprio quello che accade se è forte l’impatto con livelli elevati di aria tossica, che equivarrebbe a “perdere un anno di istruzione”.
È il quadro delineato dal nuovo studio alla Yale School of Public Health negli Stati Uniti, secondo cui alti livelli di inquinamento comportano un’enorme riduzione dell’intelligenza e cali significativi a livello cognitivo, nelle abilità linguistiche e aritmetiche.
La ricerca è stata condotta in Cina ma riguarda, ovvio, tutto il mondo, con il 95% della popolazione mondiale che respira aria pericolosa.
“L’aria inquinata può causare una riduzione del livello di istruzione di un anno, il che è enorme – spiega Xi Chen, membro del gruppo di ricerca. Ma sappiamo che l’effetto è peggiore per gli anziani, specialmente per quelli con più di 64 anni, per gli uomini e per quelli con un basso livello di istruzione”.
Ricerche precedenti avevano già rilevato che l’inquinamento atmosferico danneggia le prestazioni cognitive degli studenti, ma questo studio è il primo a esaminare persone di tutte le età e la differenza tra uomini e donne.
L’inquinamento atmosferico causa 7 milioni di morti premature all’anno, ma il danno alle capacità mentali delle persone era sinora meno noto. Uno studio recente aveva rilevato che l’aria tossica era da collegarsi a una “mortalità estremamente elevata” soprattutto di persone con disturbi mentali; un altro lavoro la collegava all’aumento di malattie mentali nei bambini; mentre un’altra analisi ancora aveva confermato che coloro che vivevano vicino a strade trafficate avevano un aumentato rischio di demenza.
Ora, il nuovo lavoro ha analizzato i test di lingua e aritmetica condotti nell’ambito degli studi del panel familiare cinese su 20mila persone in tutta la nazione tra il 2010 e il 2014. Gli scienziati hanno confrontato i risultati dei test con le registrazioni di inquinamento da biossido di azoto e anidride solforosa e hanno scoperto che per le persone che più a lungo erano state esposte all’aria sporca maggiore era il danno all’intelligenza, con un’abilità linguistica più danneggiata rispetto alle abilità matematiche e uomini più danneggiati rispetto alle donne. “Un aumento di 1 mg dell’inquinamento nell’arco di tre anni – spiegano gli studiosi – è equivalente a perdere più di un mese di istruzione. Piccole particelle di inquinamento sono note per essere particolarmente dannose”.
“L’alto inquinamento atmosferico può essere potenzialmente associato allo stress ossidativo, alla neuroinfiammazione e alla neurodegenerazione degli esseri umani – spiega Derrick Ho dell’Università Politecnico di Hong Kong. Ma non esiste una scorciatoia per risolvere questo problema – ha detto. I governi hanno davvero bisogno di adottare misure concrete per ridurre l’inquinamento atmosferico. Ciò può avvantaggiare il capitale umano, che è una delle più importanti forze trainanti della crescita economica. In Cina, l’inquinamento atmosferico è in calo ma rimane tre volte superiore ai limiti dell’Organizzazione mondiale della sanità”.
Secondo l’OMS, di fatti, 20 delle città più inquinate del mondo si trovano nei paesi in via di sviluppo e la Cina, che ospita molte di queste città, è stata impegnata in una “guerra contro l’inquinamento” negli ultimi cinque anni.
Aarash Saleh, medico della campagna Medici contro Diesel, ha dichiarato: “Questo studio si aggiunge alla banca di prove che dimostra che l’esposizione all’inquinamento atmosferico può peggiorare la nostra funzione cognitiva. Il traffico stradale è il più grande contributore all’inquinamento atmosferico nelle zone residenziali e il governo deve agire con urgenza per rimuovere veicoli fortemente inquinanti dalle nostre strade”.
L’aria è inquinata e sta danneggiando la salute di tutti noi ogni giorno e le politiche attuali ancora non sembrano essere all’altezza della sfida: i governi non possono perdere più tempo e devono impegnarsi a portare l’inquinamento atmosferico al di sotto dei limiti legali il prima possibile.
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